Monza, troppi affitti arretrati: sotto sfratto il ristorante dei Boschetti reali (e non solo)

Il Comune di Monza ha avviato le procedure: consegnerà l’avviso di sfratto al ristoratore che ha in concessione il ristorante ai Boschetti e a tre inquilini che in anni di mancati pagamenti hanno accumulato debiti per decine di migliaia di euro.
Ristorante ai Boschetti reali di Monza
Ristorante ai Boschetti reali di Monza Fabrizio Radaelli

L’ufficiale giudiziario entrerà in azione per conto del Comune di Monza: consegnerà l’avviso di sfratto al ristoratore che ha in concessione la struttura ai Boschetti e a tre inquilini che in anni di mancati pagamenti hanno accumulato debiti per decine di migliaia di euro.

La procedura, precisa il vicesindaco Simone Villa, viene avviata al termine di una lunga serie di solleciti e di tentativi di recuperare i crediti andati a vuoto ed è stata sospesa per oltre un anno a causa dell’emergenza sanitaria: «Ora – afferma – ci sono tutti gli estremi per attivarla».

L’amministrazione pensa già a come valorizzare l’immobile di piazza Citterio.

«Si trova in una posizione strategica – commenta Villa – in un contesto nobile che negli ultimi anni è stato riqualificato con il rifacimento dell’illuminazione e l’allestimento dell’area giochi realizzata dal comitato dei genitori. È stata ripristinata la legalità e recupereremo le due fontane inattive da molto tempo: un punto di ristoro, oltre che fornire un servizio alle tante persone che frequentano i Boschetti, costituisce un presidio importante».

«La morosità dell’operatore – precisa – non è legata alla pandemia di covid-19: è precedente ed è cresciuta nel corso degli anni».
La struttura, prima di essere assegnata a un altro privato attraverso una concessione, andrà riqualificata: i lavori da effettuare, concordati con la Sovrintendenza, saranno elencati nel bando che dovrebbe essere pubblicato prossimamente.

Rientrano tra quelli che in municipio vengono definiti «grandi morosi colpevoli» i tre inquilini di altrettanti caseggiati comunali a cui gli uffici oltre due mesi fa hanno intimato di liberare gli alloggi. Di fronte al loro silenzio in piazza Trento e Trieste hanno avviato le procedure di sfratto.

«Sono persone – spiega il vicesindaco – che non pagano l’affitto da molti anni, che non hanno mai risposto alle nostre sollecitazioni, al censimento con cui ogni due anni vengono aggiornate le situazioni reddituali né ai piani di rientro dal debito proposti. Sono situazioni limite: noi non buttiamo per strada i morosi incolpevoli, quando si arriva a questo punto significa che non ci sono più ragioni per procrastinare la decisione».

I nuclei che non versano il canone dovuto, fa notare, causano un doppio danno: non solo tolgono gli appartamenti ad altre famiglie ma «sottraggono risorse alla manutenzione delle case in quanto una parte preponderante degli affitti viene destinata» all’adeguamento delle abitazioni.