Tra le “Rive del Lambro” le acque tornano a calmarsi. E il progetto dei chioschi a Monza acquista forme sempre più nitide e definite. Lo scorso giovedì la giunta guidata dal sindaco Scanagatti ha approvato una delibera che tende a migliorare alcuni aspetti dell’iniziativa che porterà all’installazione di tredici chioschi nel centro storico e ai suoi margini, lungo un asse che, dalla stazione di via Arosio, conduce ai boschetti reali.
Piantina alla mano, la prima novità riguarda proprio l’ubicazione di queste strutture: l’amministrazione ha scelto di modificare la posizione di due dei chioschi che nei mesi scorsi avevano suscitato più polemiche.
L
EGGI Tutta la storia
* Monza, un fiume di firme contro i chioschi: sono già più di duemila
* Via libera ai chiosconi di Monza: le regole del Comune
* Monza e il “caso chioschi”: l’inventore del progetto incontra la consulta centro, l’M5S chiede di bloccare tutto
* Monza, associazioni unite contro i tredici chioschi commerciali in centro
* A Monza arrivano tredici “chiosconi” commerciali: «Non metteteli davanti ai monumenti»
«Non li troveremo più in piazza Carrobiolo e in via San Gerardino – ha commentato l’assessore alle Attività produttive e al Turismo Carlo Abbà – Ma avranno spazio in piazza Castello, alle spalle della stazione, e all’interno dei giardinetti di via Gramsci. Questo per rafforzare la mission di presidio e di animazione del territorio che il progetto si prefigge».
Numero due: si è scelto di ridurre le dimensioni dei tre chioschi più centrali: per quelli di via Vittorio Emanuele, largo IV Novembre e piazza Garibaldi la superfice scende da 20 a 15 metri quadri. Numero tre: aumentano numero e tipologia di servizi offerti. Ogni chiosco metterà a disposizione un pc e una stampante, utili al cittadino per accedere ai servizi online del comune e stampare documenti. Questa facilitazione si somma a quelle stabilite già da tempo, come la possibilità di ricaricare il computer e smartphone, offrire informazioni turistiche e mettere a disposizione una ciotola d’acqua per i cani.
Al via, ora, la fase esecutiva dell’iniziativa: la società proponente, e cioè Saum srl, ha sei mesi di tempo per presentare un progetto quanto più preciso e dettagliato. Dall’esatta ubicazione del chiosco al suo aspetto esterno, dalla presenza di servizi igienici agli allacciamenti alle condutture. I chioschi, poi, dovranno integrarsi al contesto anche da un punto di vista commerciale per non essere concorrenti dei negozi esistenti. Solo dopo il via libera della Soprintendenza si procederà all’installazione delle strutture: i primi chioschi potrebbero fare la loro apparizione nel corso del prossimo inverno.