La procura generale ha chiesto l’assoluzione in appello per tutti gli imputati del processo sulla “malagestione” dell’Autodromo di Monza. La clamorosa svolta è arrivata nei giorni scorsi al termine della lunga requisitoria del sostituto procuratore generale Celestina Gravina, che avrebbe definito “meritevoli di accoglimento” tutti i ricorsi presentati dagli imputati, arrivando a chiedere l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”. Ora si aspetta la decisione dei giudici milanesi di secondo grado, attesa il prossimo 14 novembre.
Tre anni e 10 mesi è la pena emessa nel 2017 nei confronti dell’ex manager dell’impianto motoristico monzese Enrico Ferrari (già condannato a 4 anni e 4 mesi in un altro filone processuale relativo a reati fiscali), a fronte di una maxi richiesta a 15 anni di reclusione. Ferrari è stato riconosciuto colpevole per i reati di usura e turbativa d’asta, e assolto da altri capi d’accusa. Altre condanne sono state pronunciate per l’appalto della ristorazione interna, anche nei confronti di dirigenti comunali monzesi, e per altre vicende.