Monza, petizione online per chiedere un futuro più verde per Triante

Sei le richieste avanzate nel testo della petizione pubblicata sul sito change.org dal gruppo Triante Monza per chiedere un futuro più verde per il quartiere.
Monza Viale Europa
Monza Viale Europa

L’hanno intitolata “Triante: un quartiere da salvare” la petizione online lanciata dal gruppo Triante Monza, rivolta al sindaco, Dario Allevi, e all’assessore all’Urbanistica, Martina Sassoli.

Sei le richieste avanzate nel testo della petizione, pubblicata sul sito change.org, e che nel giro di poche ore va verso le 500 firme.

«Chiediamo che venga reintrodotto il parco di viale Europa previsto nel vecchio Pgt, che non vengano cedute le due aree verdi di via Meda, utilizzabili come piccole aree verdi aperte, definibili aree di confort necessarie a mantenere l’equilibrio climatico. Chiediamo che non venga ceduta l’ultima area agricola del quartiere situata in via Macallè e via Gondar, che potrebbe essere usata per orti civici o per realizzare un parco agricolo». Nel testo si legge anche la richiesta di «nuove poste ciclabili, che vengano rispettate le linee guida delle Green city e che vengano rispettati gli standard normatici per l’estensione del verde pubblico».

Una petizione che nasce a pochi giorni dall’incontro online promosso dalla Consulta di Triante insieme a Legambiente, durante al quale si è affrontato il futuro urbanistico del quartiere.

«Monza non ha bisogno di altri appartamenti o supermercati – si legge ancora nel testo della petizione – In città esistono almeno 4000 appartamenti vuoti e la popolazione non cresce da quarant’anni. Il quartiere di Triante è sempre stato caratterizzato da ampie aree verdi pubbliche o private, alcune agricole, ma negli ultimi anni si è assistito a un impoverimento di queste aree e al loro posto sono sorti e sorgeranno edifici residenziali o aree commerciali». Un aumento delle costruzioni che però non ha seguito di pari passo il miglioramento dei servizi nel quartiere, stando a quanto riportano i promotori della raccolta firme. «Non sono stati incrementati i percorsi ciclopedonali, non esiste una piazza, un centro di aggregazione giovanile o per anziani. Non esistono piani di edilizia residenziale pubblica».