Monza, l’accoltellamento di San Rocco: c’è anche l’accusa di rapina

Novità nell’accoltellamento di San Rocco a Monza: la diciannovenne arrestata per tentato omicidio e per aver ideato l’agguato in cui è rimasto ferito l’ex fidanzato di 27 è accusata anche di rapina. Avrebbe cercato online la valutazione del telefono e anche “falsa testimonianza”
Monza accoltellamento San Rocco
Monza accoltellamento San Rocco Fabrizio Radaelli

Le parole inserite nel motore di ricerca: “Samsung Galaxy A50 prezzo”. E poi ancora: “Falsa testimonianza”. La prova, secondo i carabinieri, della colpevolezza di Marina Spinelli, diciannovenne presunta mandante dell’accoltellamento di San Rocco dello scorso 15 settembre ai danni del 27enne M.D., in ordine anche al reato di rapina.

La studentessa sestese è a San Vittore, e nei suoi confronti, così come per i due ventenni (tra cui il suo attuale fidanzato) accusati essere gli autori materiali dell’aggressione avvenuta di domenica pomeriggio davanti a decine di famiglie ai giardini di via San Rocco, la procura potrebbe chiedere a breve il giudizio immediato.

Le accuse sono di tentato omicidio e, appunto di rapina. Alla vittima, aggredita due contro uno, e raggiunta da sette coltellate, era sparito il telefonino. Uno smartphone Galaxy A50, secondo quanto emerso. Lo stesso modello su cui la ragazza, come rivelano le indagini dei militari del Nucleo Radiomobile, ha fatto ricerche su internet relativamente al suo valore commerciale.

Si sarebbe anche informata sul reato di “falsa testimonianza”. Un elemento che proverebbe ulteriormente, secondo gli investigatori, la sua malafede, visto che due giorni dopo il fatto la giovane, che era insieme alla vittima al momento dell’aggressione, si è presentata ai carabinieri di Sesto San Giovanni, dove ha dichiarato in sostanza di essere estranea al fatto, addossando la responsabilità al suo fidanzato “ossessionato dalla gelosia” nei suoi confronti, l’italo egiziano ventenne Omran Mohanad, di Muggiò, anch’egli in carcere.

E invece, secondo i carabinieri, Marina Spinelli è in realtà la mandante e l’ideatrice del tentato omicidio, per motivi sconosciuti. Si è parlato di una precedente relazione tra lei e la vittima, ma quest’ultima alle telecamere di Quarto Grado ha negato. La ragazza, forse, è stata legata in passato al cugino di M.D.. Dai messaggi scambiato tra lei e gli altri indagati, peraltro, emerge un piano per fare del male anche a quest’ultimo, ma, come detto, il movente resta oscuro. “Pagheranno per quello che ti hanno fatto”, è uno dei messaggi incriminati.

Lo scorso 15 settembre, il 27enne M.D., di San Rocco, uscito poco tempo fa dal carcere per reati di droga, era seduto su una panchina con la ragazza 19enne, tra l’area giochi dei più piccoli e lo spiazzo in cemento con le porte da calcetto. L’uomo era stato colpito da sette coltellate davanti a tutti, compresi alcuni fendenti alla testa, da due persone arrivate sul posto in macchina.

Dopo l’aggressione si era sciacquato alla fontana e aveva barcollato fino al parcheggio di un supermercato in via San Rocco, accasciandosi su un’auto e perdendo molto sangue. Dopo essere stato portato a Niguarda in gravi condizioni, era stata curato e dimesso.