Monza: la giunta risolve il contratto dei chiosconi, sarà battaglia legale con il privato

Muro contro muro tra il Comune di Monza e la Saum, la società che aveva firmato la convenzione per il progetto “Le rive del Lambro”: la giunta Allevi ha definitivamente cancellato il piano chiosconi.
Il disegno di un ipotetico chioscone del progetto Le rive del Lambro
Il disegno di un ipotetico chioscone del progetto Le rive del Lambro Fabrizio Radaelli

I chiosconi spariscono definitivamente dai tavoli della giunta Allevi. Il Comune, come previsto dalla delibera approvata a gennaio, ha risolto la convenzione per la concessione di suolo pubblico firmata nel luglio 2016 con la Saum che avrebbe dovuto collocare tredici gazebo destinati a ospitare bar e attività commerciali sull’asse che va dai Boschetti alla stazione.

Secondo piazza Trento e Trieste, che lo scorso agosto ha negato all’operatore il permesso a costruire per i primi dehors, la cancellazione del progetto “Rive del Lambro” è la diretta conseguenza di alcune inadempienze da parte della società che non avrebbe comunicato formalmente entro 30 giorni il cambio del legale rappresentante. Mattia Micheli, che dal 30 aprile ha sostituito Vincenzo Ascrizzi, è «soggetto diverso da quello che ha sottoscritto la convenzione» e il fatto che abbia incontrato i «rappresentanti politici» o abbia inviato qualche comunicazione attraverso la Pec secondo i tecnici del municipio «non assolve né sostituisce l’impegno» previsto dall’atto.

La memoria difensiva prodotta dall’operatore non ha, di fatto, modificato le posizioni dell’amministrazione Allevi che ha sempre contestato i chiosconi previsti dalla giunta Scanagatti e che, si legge nella delibera di gennaio, non è più interessata «al mantenimento della convenzione e alla realizzazione» .

Ora la disputa proseguirà davanti al Tar: al ricorso presentato contro il diniego dei permessi a costruire Saum aggiungerà quello contro la rescissione del contratto. «Impugneremo l’atto e chiederemo i danni per la risoluzione di una convenzione che attribuiva dei diritti – afferma Francesco Basile, il legale della società – siamo convinti che questa decisione sia profondamente illegittima». In piazza Trento e Trieste, prosegue, sapevano che Micheli è il rappresentante legale della società in quanto ha incontrato diversi esponenti della giunta. «Qui non c’è stata alcuna cessione a terzi del contratto» come si sostiene in municipio. «Il Comune ha sempre alzato una barriera rispetto a qualsiasi ipotesi di dialogo». Tradotto in altre parole significa che il centrodestra ha risposto picche a ogni tentativo di mediazione avanzato dal privato per impiantare almeno i chiosconi meno criticati.

La linea della maggioranza è confermata dall’assessore alle Attività Produttive Massimiliano Longo che, precisa, non ha seguito direttamente la vicenda: «Il nostro comportamento è coerente con quanto abbiamo detto» in campagna elettorale. All’epoca infatti, lui e altri componenti della coalizione, hanno aderito alle raccolte firme contro il progetto.n