Monza, il parroco di Triante: «Chiedo un impegno sociale per i funerali»

La scorsa settimana solo nella parrocchia di Triante a Monza sono stati celebrati cinque funerali, che hanno convinto don Alessandro Colombo a rivolgere un appello ai suoi parrocchiani: creare un gruppo volontario per sostenere lo svolgimento della cerimonia e guidare chi non frequenta abitualmente le chiese.
Monza, una messa a Triante
Monza, una messa a Triante Radaelli Fabrizio

La scorsa settimana solo nella parrocchia di Triante a Monza sono stati celebrati cinque funerali: praticamente uno al giorno tenendo conto che le esequie vengono celebrate in chiesa da lunedì a sabato. Non sempre i famigliari che accompagnano la salma in chiesa per l’ultimo saluto prima della sepoltura sono fedeli praticanti e abituali. E così capita, sempre più spesso, che dai banchi nessuno risponda alle preghiere del sacerdote o intoni qualche canto durante la cerimonia.

Per questo motivo don Alessandro Colombo, sacerdote alla parrocchia di Triante e vicario parrocchiale della comunità pastorale Santissima Trinità d’Amore, ha voluto rivolgersi direttamente ai fedeli raccolti domenica durante le messe proprio nella chiesa di via Vittorio Veneto.
«Chiedo a voi che siete habitué della parrocchia, che frequentate questo luogo non solo alla domenica, di partecipare, quando potete, ai funerali che si svolgono in chiesa durante la settimana. È un gesto di carità e di misericordia».

La proposta è di costituire un gruppo di parrocchiani volontari che, a turno, assicurino la loro presenza durante le celebrazioni funebri. Un gesto non solo di vicinanza cristiana al defunto e alla sua famiglia, ma un’idea alquanto pratica. I parrocchiani, abituali frequentatori delle funzioni liturgiche, eviterebbero così di far cadere nel vuoto le parole del sacerdote che molto spesso ai funerali si trova di fronte un’assemblea non avvezza alla liturgia, che non sa cosa rispondere alle preghiere e invocazioni, e nemmeno quando alzarsi, sedersi o inginocchiarsi.

«I funerali sono già un momento triste, di dolore e commozione, sarebbe bello se si potessero rendere un po’ più degni magari con qualche canto – ha continuato il sacerdote rivolgendosi ai sui parrocchiani dall’altare – per dare un po’ più di calore a queste celebrazioni».
Se è però difficile trovare qualcuno che sappia cosa dire in chiesa e quando, ancora di più è trovare tra i parenti del defunto qualcuno disposto a leggere le letture.

«A volte è la commozione a frenarli, altre volte è proprio la mancanza di allenamento a leggere in pubblico davanti a un microfono. È bene, quindi, che durante i funerali ci si metta d’accordo prima su chi si alzerà per leggere le Scritture, e anche questo è un buon motivo per dare la propria disponibilità a partecipare ai funerali che si celebrano in parrocchia», ha continuato don Alessandro Colombo.

«Vi chiedo quindi, quando leggete negli annunci di morte che si terrà un funerale qui a Triante, di dare un’occhiata in chiesa, per assicurarvi che ci sia qualcuno disposto a leggere, a cantare e a seguire la funzione. È un gesto di misericordia, un impegno speciale per questo anno santo».