Monza e Brianza non è una provincia per giovani: la classifica del Sole 24 Ore

Un’analisi generazionale delle province italiana fatta dal Sole 24 Ore nelle classifiche sulla qualità della vita evidenzia come quella Monza e Brianza non sia un posto per giovani (fascia 18-35 anni). Meglio per i bambini fini a 10 anni e per gli anziani.
L’area di Monza e Brianza
L’area di Monza e Brianza

La Brianza non è una provincia per giovani. O almeno non molto, stando ai risultati generazionali sulla qualità della vita pubblicati dal Sole 24 Ore, in cui il territorio monzese si ferma all’80esimo posto per chi ha tra i 18 e i 35 anni. Va meglio per i bambini entro i 10, con un dignitoso piazzamento al 32esimo posto, e per gli anziani, in cui la provincia si classifica alla 39esima posizione.

Ma, appunto, su 107 province italiane, i giovani vivono molto spesso meglio altrove: le prime cinque sono Trento, Rovigo, Cuneo, Ravenna e Belluno (le ultime Genova e Taranto, Pescara e Barletta, infine Roma). A fronte dell’80esimo posto in classifica generale, gli indicatori peggiori sono la disoccupazione giovanile e l’imprenditorialità giovanile (mezza classifica, 64esimo e 62esimo posto), l’indice di matrimoni (77) e il divario degli affitti tra centro e periferia (70), ma soprattutto la mancanza di aree sportive all’aperto (88), bar e discoteche (96), concerti (83). Male anche la quota di under 40 amministratori pubblici (70).

Va meglio invece sul numero di laureati (o titoli analoghi) con il 13esimo posto, è al 17esimo posto nel saldo migratorio (insomma, nonostante tutto non si spopola in quella fascia di età), nell’età del primo parto (23esimo posto), nel canone di affitto in posizione semicentrale (37esimo).

Se la cava molto meglio sul fronte dei bambini, Monza e Brianza: lontana da Cagliari, Prato, Udine, Ravenna e Ferrara, in testa alla classifica, ma ancora più distante dalle ultime (Salerno, Catania, Foggia, Caserta e Napoli) grazie al suo 32esimo posto.

Tra i risultati migliori il tasso di fecondità (cioè il numero di figli per famiglia) con il 24esimo posto, i costi dei nidi (21, mentre posti disponibili è 40esima), l’accessibilità alle scuole (18), le palestre e le piscine scolastiche (8), l’indice di sport agonistico praticato (5), i delitti a danno dei minori (31). I risultati peggiori sono per verde attrezzato (62), pediatri (71), giardini scolastici (82), studenti per classe (97) e spazio abitativo a casa (105esima provincia, peggio ci sono solo Milano e Napoli)

Fronte over 65, cioè gli anziani: discorso analogo, con un 39esimo posto distante da Ravenna, Bologna, Bolzano, Parma e Milano, in testa, ma molto di più da Palermo, Enna, Messina, Trapani e Agrigento. A trascinare la provincia verso l’alto c’è l’importo medio delle pensioni, il secondo in Italia, nonostante per l’ammontare delle pensioni di basso importo la Brianza sprofondi al 106esimo posto. Va male per numero di biblioteche (89esimo posto), spesa per assistenza domiciliare (71), numero di infermieri (91), speranza di vita (68), consumo di farmaci per malattie croniche (80). Bene per tasso di mortalità con demenze o malattie del sistema nervoso (25), geriatri (35), orti urbani (39), spesa per trasporto id anziani o disabili (29). Pochi fanno esposti per inquinamento acustico (16esimo posto): insomma, a quiet place, la Brianza.