Non ce l’ha fatta a raggiungere quel traguardo incredibile: alla fine del mese di novembre avrebbe espresso un desiderio e soffiato su 102 candeline. Annamaria Pagnoni si è spenta martedì 19 ottobre, portando con sé un pezzo di storia di quella Monza da cui non si è mai allontanata.
Classe 1919, l’ultracentenaria “ha speso la sua vita professionale nella cura degli altri”: lo ha ricordato anche il Comune di Monza quando, lo scorso 24 giugno, le ha conferito il Giovannino d’oro, la massima tra le civiche benemerenze. “Cardiologa – aveva scritto piazza Trento e Trieste – è stata tra le prime donne medico in Italia, maturando una lunga e brillante carriera all’Istituto dei tumori di Milano e lavorando al fianco del professor Umberto Veronesi. È stata una vera e propria antesignana dell’impegno femminile nello studio delle materie scientifiche”.

Attraverso le colonne del Cittadino in quell’occasione Annamaria Pagnoni aveva augurato alla sua città di essere più ordinata e di riuscire a contare, in futuro, su una maggiore collaborazione da parte di tutti: senso civico e rispetto le parole che aveva indirizzato ai suoi concittadini. Tra le monzesi più longeve, la scorsa primavera era riuscita a sconfiggere anche Covid-19: dopo le traversie di quel periodo, ricevere il Giovannino l’aveva riempita di felicità, avevano commentato i familiari.
ASCOLTA le parole di Annamaria Pagnoni
Le esequie saranno celebrate nel duomo di Monza alle 15.30 di giovedì 21 ottobre.