Duecento euro per ogni giorno in cui la salma è rimasta in attesa della cremazione. FIno a un totale di 4mila euro. È la cifra chiesta da una società dell’Emilia Romagna a una famiglia di Monza e Brianza per la consegna delle ceneri di un parente che è morto a causa del coronavirus. La denuncia arriva da Federconsumatori, per la quale c’è “chi specula sul dolore”.
“Episodio sul quale la nostra associazione sta facendo chiarezza” scrive Federconsumatori: “Una vicenda inverosimile e vergognosa, che ci auguriamo sia frutto di un errore, che comunque approfondiremo per capire di chi sono le responsabilità. Nelle aree di Bergamo e del confine con il Piemonte ci risulta che i costi chiesti alle famiglie dei defunti siano notevolmente inferiori, anche per le cremazioni avvenute fuori provincia o fuori regione”.
L’associazione chiede di segnalare qualsiasi caso analogo e intanto chiede al Governo e alle istituzioni locali di verificare che non si ripetano casi simili e che “non sia permesso a nessuna struttura di chiedere compensi per lo stazionamento delle salme, di cui dovrà farsi carico il Comune di riferimento”.