Mail anonime nella notte a politici e funzionari pubblici di Usmate: «Celebrate il 25 aprile? Vergognatevi»

nella notte tra venerdì 23 e sabato 24 aprile sono state spedite delle mail anonime ai politici e funzionari pubblici di Usmate contro le celebrazioni del 25 aprile.
Le celebrazioni del 24 aprile 2020
Le celebrazioni del 24 aprile 2020

«La campagna d’odio e di disinformazione innescata ad arte per delegittimare la festa della Liberazione ha portato a far sì che, questa notte, alle caselle mail istituzionali del sindaco, degli assessori e dei consiglieri comunali siano arrivate mail inviate da un sedicente John Smith in cui invita chi celebra il 25 aprile a vergognarsi. Un episodio inaccettabile che precede di sole 24 ore il nostro doveroso omaggio a chi ha dato la vita per la libertà e la democrazia. Questo, purtroppo, è ciò che generano parole e commenti fuoriluogo. Come amministrazione comunale, invece, siamo lieti e onorati di celebrare la nostra festa della Liberazione e di porre un fiore sulle targhe di chi ha combattuto la Resistenza contro l’oppressore nazi-fascista».

Così il sindaco di Usmate Velate, Lisa Mandelli e l’assessore con delega alla Cultura, Mario Sacchi, hanno reso pubblico quanto avvenuto nella notte tra venerdì 23 e sabato 24 aprile: a tutti i componenti del consiglio comunale di Usmate Velate, ma anche agli indirizzi ufficiali dell’ufficio Protocollo e della posta certificata, sono pervenute email da un sedicente John Smith con l’invito a rileggere la storia italiana e l’accusa di “vigliaccheria” e “stupidità” rivolta a chi celebra il 25 aprile.

«Vigliacco è chi ha spedito questa email senza nemmeno avere il coraggio di firmarsi, di mettere nome e cognome – proseguono il sindaco Mandelli e l’assessore Sacchi –. Prendiamo atto anche della sua ignoranza e dell’incapacità di leggere la storia, distinguendola dalle opinioni politiche personali. Festeggiare il 25 aprile significa celebrare la Liberazione dal regime fascista e la riconquista della libertà avvenuta grazie alla resistenza che è stata una forza trasversale. Celebrare il 25 aprile significa avere la maturità personale di saper leggere la storia nazionale: evidentemente, qualcuno questa maturità ancora non l’ha raggiunta».