Lo spettacolo riparte con “If the kids are united” del Bloom di Mezzago

Il progetto dello storico locale parte dei 106 del bando “Scena unita - il fondo aperto per i lavoratori della musica e dello spettacolo” che verranno finanziati grazie a quasi 5 milioni raccolti tra artisti e aziende: previsti corsi e workshop, una call per band del territorio e digital e multimedia lab.
Il Bloom di Mezzago
Il Bloom di Mezzago

Tra i 106 progetti selezionati per il bando di Scena Unita c’è anche “If the kids are united” del Bloom di Mezzago.

“Scena unita – il fondo aperto per i lavoratori della musica e dello spettacolo” è un progetto nato dalla consapevolezza che il comparto dei lavoratori dello spettacolo ha subito una battuta d’arresto a causa dell’emergenza Covid19 e delle relative disposizioni nazionali e regionali che regolamentano il settore. Negli ultimi mesi ha saputo raccogliere 4.780.000 euro grazie al contributo di 154 artisti e più di 100 aziende.

Il Bloom è entrato a far parte dei progetti che verranno finanziati con “If the kids are united”: «una sfida ambiziosa – spiegano da via Curiel – con la quale ci prefiggiamo di sostenere lo sviluppo di nuovi servizi nell’ambito della produzione, circolazione e fruizione di contenuti, avvalendoci di una strategia integrata, di processi di capacity builiding ed empowerment, nonché di nuovi canali digitali».

Quattro le lezioni che verranno messe in campo per realizzare il progetto: una programmazione di corsi e workshop professionalizzanti finalizzati all’acquisizione di competenze teoriche e tecniche per operare nel settore cultura e spettacolo, che verrà lanciata nelle prossime settimane; una call, in programma per l’autunno, rivolta a band e formazioni artistiche del territorio, per dare modo di riacquisire visibilità a chi è stato fermo per lungo tempo; l’attivazione di un digital e multimedia lab, dotato di tecnologie all’avanguardia in grado di produrre contenuti immersivi e virtuali, itinerante, con base tra le mura del locale; la realizzazione di una piattaforma per la fruizione di contenuti musicali e culturali on demand, con un occhio di riguardo all’accesso agli stessi ed agli eventi per soggetti portatori di disabilità sensoriali (non vedenti e non udenti).