Lissone: Luca Branca, 17 anni, talento della danza. Ha rifiutato la Scala e Londra per studiare a Montecarlo

Nell’anno della terza media tante audizioni: «Ho scelto Monaco perché si fa classico e contemporaneo che è il genere che sento più mio». Ha raccontato la sua vita al liceo Parini
Luca Branca
Luca Branca Rosella Redaelli

«Mia mamma dice che ballavo fin da piccolissimo, appena sentivo un po’ di musica». Racconta così Luca Branca, 17 anni di Lissone, il suo amore per la danza. Un vero talento il suo, coltivato negli anni e che lo ha già portato lontano.

Da tre anni ha lasciato Lissone per Montecarlo dove è allievo di terzo anno alla prestigiosa Académie Princesse Grace, una vera istituzione che ha sede in una bella villa d’epoca che si affaccia sul golfo monegasco.

Nel Principato è arrivato dopo diverse audizioni : «Nell’anno della terza media ho fatto tantissime audizioni- racconta- sono stato preso alla Scala, a Vienna, Zurigo, al Royal ballet di Londra, ma alla fine ho scelto Monaco perché si fa classico e contemporaneo che è il genere che sento più mio».

Luca arriva da una preparazione moderna: «Ho iniziato con l’Hip Hop e la break dance, prima a Nova Milanese poi a Novara. È stata l’insegnate di Novara ad incoraggiarmi verso la carriera da professionista e devo ringraziare i miei genitori che mi hanno sempre supportato e mia mamma che per tanti anni ha fatto con me la spola tra Lissone e Novara tre volte alla settimana per permettermi di migliorare».

In questi giorni Luca è tornato per una breve parentesi a casa dopo mesi di lontananza, causa Covid, rinchiuso nella “bolla” della scuola.

La sua casa è all’interno del complesso scolastico di Viale Repubblica: «Mio papà è il custode -spiega- ed è stata una grande fortuna perché nel primo lockdown sono rimasto qui, mi allenavo nella palestra della scuola via zoom con una sbarra fatta in casa e ancora adesso alla sera posso ballare in giardino e realizzare i miei video».

Della sua scelta di vita Luca ha parlato lunedì alla classe 2D del Liceo Linguistico Parini. Ha raccontato la sua storia in francese davanti a coetanei che sono rimasti coinvolti dal suo racconto, dalla sua scelta coraggiosa di lasciare tutto per inseguire il suo sogno.

«La vita in Accademia non è sempre facile- dice- abbiamo classe di danza per tutta la mattina e parte del pomeriggio, poi ci sono le lezioni della scuola (frequenta un liceo coreutico) alla sera. Il Covid ci ha tolto anche la possibilità di uscire il sabato pomeriggio e la domenica».

Da quest’anno niente wifi dopo cena per decisione del direttore, ma a letto presto senza distrazioni per essere ben svegli alle 6,45 ogni mattina.

I suoi compagni di corso arrivano da tutto il mondo: «Nella mia classe c’è un ragazzo portoghese, un francese che arriva dall’isola della Réunion, due italiani. Si respira un’atmosfera internazionale, gli italiani sono più solari, gesticolano molto, i francesi sono più riservati, i giapponesi sono sempre molto composti. A fine anno abbiamo organizzato una cena con le specialità dei nostri paesi, è stato bello”.

Dopo questa breve parentesi italiana Luca rientrerà a Montecarlo la prossima settimana: gli esami finali sono passati e dovrà dedicarsi al Gran Galà dove sta preparando un pezzo di neoclassico e un Tango. «Non sappiamo ancora se ci sarà il pubblico- dice- abbiamo ballato sia al teatro Garnier che al Grimaldi e ho perfino avuto l’onore di incontrare il principe Alberto e la principessa Carolina».

I suoi idoli? «In realtà non ne ho. Preferisco lavorare su me stesso, senza farmi condizionare da altri modelli. Ammiro però i grandi artisti che sono quelli come Carla Fracci che non potranno mai appendere le scarpette al chiodo perché quando ami la tua arte balli per tutta la vita».