Lavoro colpito dal Covid: a Seregno chiude la Dell’Orto Addobbi, al servizio di Papi e vip per 115 anni

Il coronavirus ha azzerato gli eventi: così una storica azienda familiare di Seregno ha deciso di dire basta. Con il 2020 ha chiuso la “Dell’Orto addobbi”: «Abbiamo servito Papi e vip per 115 anni».
Ambrogio Dell'Orto tra gli storici addobbi
Ambrogio Dell’Orto tra gli storici addobbi Paolo Volonterio

Una storica ditta a livello famigliare di Seregno ha cessato l’attività con la fine del 2020 dopo 115 anni. Una chiusura causata dal Coronavirus che l’ha privata della linfa vitale: il lavoro. È la famiglia Dell’Orto della “Dell’Orto addobbi” di vicolo Sant’Ambrogio. Conosciuta come “ul paradur”, con i fratelli Ambrogio, 74 anni e Ivo, 65, che hanno gestito la “Dell’Orto addobbi” e la “Dell’Orto service”. Una famiglia che nei 115 anni di attività si è guadagnata la stima di parroci, prelati, ministri, capi di stato, di personaggi illustri del mondo economico, industriale sia a livello nazionale che internazionale.

Tra i clienti più assidui il gruppo Fiat con le famiglie Agnelli, Elkann-Borromeo, ma anche Tronchetti Provera, Zanussi, Coin, Bassetti, Marcegaglia . La “Dell’Orto addobbi” è stata fondata nel 1905 da Gaetano, il nonno di Ambrogio ed Ivo, che era sacrestano della prepositurale San Giuseppe di Seregno ed “apparatore” (parava, cioè, la chiesa). La prima sede è stata al primo piano della “casa piccolo credito bustese” di piazza Libertà, attuale sede della Bnl. Nel 1922 si trasferiva in vicolo Sant’Ambrogio.
Dei tre figli di Gaetano (Nando, Pino e Ambrogio), che inizialmente avevano affiancato il padre nell’attività, solo Nando proseguiva il lavoro tanto che negli anni Cinquanta fu tra i primi ad introdurre luminarie ed addobbi luminosi in genere. Con papà Nando, fin da giovanissimo, collaborava il primogenito di sei figli, tre maschi e altrettante femmine, Ambrogio, che dal genitore, molto esigente sotto il profilo professionale, apprendeva i segreti del mestiere. Alla fine degli anni Sessanta la gestione passava nelle mani di Ambrogio, terza generazione, che trasformava l’azienda in un leader del settore. Tanto che nel dicembre 2006 ApaConfartigianato gli conferiva il riconoscimento “una vita per l’artigianato”.

Lavoro colpito dal Covid: a Seregno chiude la Dell’Orto Addobbi, al servizio di Papi e vip per 115 anni
Un antico paramento all’interno della collegiata san Giuseppe di Seregno

Tra gli incarichi di prestigio per addobbi e scenografie in occasione di cerimonie e festeggiamenti spicca l’impegno per la visita di Papa Giovanni Paolo II a Seregno nel maggio 1983; la festa della Valsesia, che si svolge ogni 50 anni e per tre volte consecutive una celebrazione in terra elvetica, ogni 25 anni. La ditta è arrivata ad avere sino a 10 dipendenti, altrettanti mezzi, due depositi: in via Foinera e Stoccolma e uno a Roma, oltre alla sede storica di vicolo Sant’Ambrogio.

«Sfogliando le foto ricordo – ha affermato Ambrogio Dell’Orto – con le realizzazioni di mio padre Nando e del nonno Gaetano, oggi, pur con i mezzi tecnologici moderni, saremmo in difficoltà a riproporre coreografie del genere. Un mestiere che ha richiesto tanta fatica, senza limite di orario, ma compensata da realizzazioni importanti. Per 10 anni abbiamo curato allestimenti in Vaticano per il concerto di Natale di Canale 5, dei service di Cernobbio per allestire villa Erba, oltre ai ricevimenti a villa d’Este e le sfilate di moda di Valentino, Ferrè, Chanel, Versace. Sono stati 115 anni di dedizione professionale e di apporto creativo riservato ad ogni realizzazione».