L’autodromo di Monza col turbo 5G con Tim, poi i nodi nel resto della città

Tim dota l’autodromo di Monza della piattaforma 5G: è il primo spazio della città con la tecnologia del futuro. Nei piani l’ampliamento al resto della città. Ecco cos’è e cosa può fare.
Il direttore dell’autodromo Pietro Benvenuti alla presentazione del 5G
Il direttore dell’autodromo Pietro Benvenuti alla presentazione del 5G Fabrizio Radaelli

«La responsabilità che sentiamo oggi è di dare altri cento anni all’autodromo di Monza» oltre al secolo che si prepara a festeggiare nel 2022: «Ma tutto questo passa dalla tecnologia» e ora, quella tecnologia, c’è: perché all’appello del direttore del Monza Eni Circuit, Pietro Benvenuti, ha risposto Tim, che ha dotato l’impianto del sistema 5G portando Monza nel futuro.

La presentazione nella mattina di venerdì 6 dicembre direttamente nel circuito monzese: lì gli stati generali di Tim hanno presentato il progetto già operativo del 5G che avrà ricadute dirette prima sull’attività sportiva, poi in quella economica e di impresa, quindi nelle case. Perché se i nodi oggi sono attivi solo all’autodromo, il piano è di progressiva espansione per la copertura della città. Intanto l’Eni circuit, dove l’operazione è stata raccontata da Antonio Cirillo, responsabile marketing e digital factory business di Tim, Francesco D’Angelo, responsabile sales business e con loro oltre a Benvenuti anche il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala e il sindaco di Monza, Dario Allevi.

L’autodromo di Monza col turbo 5G con Tim, poi i nodi nel resto della città
Francesco D’Angelo di Tim

«Oggi mostriamo l’evoluzione della società digitale dei prossimi anni – ha detto Cirillo – Grazie al 5 G decine di miliardi di device e sensori applicati a cose e persone genereranno un numero sempre crescente di dati che avranno impatto su molti settori strategici: dalla mobilità urbana alla sicurezza, dall’e-government alla sanità, dal monitoraggio ambientale ai trasporti fino al turismo e all’entertainment. Questo è lo scenario che sta diventando realtà e nel quale Tim si conferma protagonista, quale leader nell’innovazione digitale del Paese, mettendo a disposizione tecnologia, competenza e impegno».

In pratica? La sigla 5G significa quinta generazione e arriva dopo l’1G degli esordi della telefonia mobile nel 1990 per arrivare al 4G del 2012: sono standard e tecnologie che permettono di moltiplicare l’attuale velocità di connessione e le prestazioni dei sistemi smart, di qualunque natura. Un esempio a Terni, nelle ultime settimane, con un intervento chirurgico guidato in diretta a distanza dalla Cina. Tradotto in numeri: una latenza (ritardo) delle trasmissioni che passa da 10-50 secondi del 4G a 1-4 del 5G, così come la velocità arriva a 20 GB al secondo contro i 2 massimi del 4G. E ancora: stabilità nella mobilità fino a 400 km/h e la possibilità di connettere un milione di dispositivi (smartphone, tablet, ogni strumento dotato di connessione) ogni chilometro quadrato, quando il 4G ne permette al massimo 100mila.

L’autodromo di Monza col turbo 5G con Tim, poi i nodi nel resto della città
Francesco D’Angelo di Tim

Il piano di Tim è di raggiungere 120 città in Italia entro la fine del 2021, oltre a 200 destinazioni turistiche, 245 distretti industriali e 200 progetti dedicati verticali (come l’autodromo). I settori di interesse? A Monza, intanto, quelli già attivi e quelli attesi per l’autodromo: oggi le gare, con la possibilità di connettere il sistema di dati in modo ancora più reale includendo anche il corpo dei piloti per misurare lo stato fisico, ma anche la connettività del pubblico e il sistema di sicurezza e gestione del circuito. Domani il settore dell’automotive e della guida automatica, che potrebbero avere nell’autodromo un ambito privilegiato. E poi? Lo smart maifacturing, cioè la manifattura d’impresa attrezzata con strumenti innovativi così come il sistema sanitario, per arrivare alle smart city, dove sensori, pali della luce, semafori, servizi di sicurezza, trasporti – solo per fare degli esempio – potranno essere collegati a un cruscotto di comando centrale. Infine le utenze domestiche e i device personali.

«Tim è particolarmente attenta al territorio della Lombardia – ha detto D’Angelo – motore di crescita e trasformazione che imprime ritmo e velocità all’intero Paese».