Il sindaco di Varedo non si ricandida: «L’auto fatta a pezzi, tensioni, feroci attacchi»

L’auto fatta a pezzi da ignoti e la rinuncia parziale a un lavoro, il geometra, che la famiglia porta avanti da oltre sessant’anni. Due validissime ragioni, secondo il sindaco uscente di Varedo, Diego Marzorati, per fare un passo indietro e rinunciare a ricandidarsi alle prossime elezioni amministrative nelle file del centrodestra.
Il sindaco di Varedo Diego Marzorati, al centro, ascolta l’intervento dell’assessore Fabrizio Figini
Il sindaco di Varedo Diego Marzorati, al centro, ascolta l’intervento dell’assessore Fabrizio Figini

L’auto fatta a pezzi da ignoti e la rinuncia parziale a un lavoro,il geometra, che la famiglia porta avanti da oltre sessant’anni. Due validissime ragioni, secondo il sindaco uscente di Varedo, Diego Marzorati, per fare un passo indietro e rinunciare a ricandidarsi alle prossime elezioni amministrative nelle file del centrodestra (Popolo della Libertà, Lega Nord, lista civica Crescere con Varedo). L’ha annunciato ufficialmente venerdì in una serata, con la sua giunta, dedicata a un bilancio dei 5 anni di governo.

«Ho dedicato tutto il mio tempo al Comune» ha detto e ha dovuto subire anche pesanti pressioni: «La mia macchina è a pezzi, non per scelta mia ma di altri – ha detto riferendosi a un serio danneggiamento ad opera di ignoti – Poi ho dovuto rinunciare in qualche modo al mio lavoro; non ho più potuto lavorare a Varedo perché ogni mese arrivava la richiesta in Comune di visione degli atti per verificare se avessi agevolato i miei clienti».

Ci ha tenuto a precisare di non aver subito ricatti o pressioni, ma ha anche ammesso che a qualcun probabilmente la sua azione di governo potrebbe aver dato fastidio: «Ora voglio dedicarmi alla mia famiglia, liberarmi dalle tensioni» ha detto annunciando che lascerà completamente la politica non sedendo più in giunta né in consiglio. Presente anche il coordinatore provinciale di Forza Italia, Fabrizio Sala che ha elogiato Marzorati per il lavoro svolto: «Non è stato lasciato solo così come non lo sarà adesso» ha detto.

Già venerdì pomeriggio, sulla pagina Fb, aveva scritto: «Sono stati cinque anni intensi, difficili, ma comunque ricchi di soddisfazione. Come annunciato nel 2011, ho mantenuto l’impegno di non fare il mio lavoro di libero professionista sul territorio, nonostante i feroci attacchi di molti…e questo mi è costato molto… Per la mia famiglia, la mia professionalità, la mia vita.Ora è giunto il momento di ricavare uno spazio mio, per me. Ho scelto serenamente di non competere per il secondo mandato, ne di assumere altri incarichi politici nel Comune di Varedo. È stata un’esperienza davvero entusiasmante poter dedicare il 100% del mio tempo e delle mie energie a tutti i cittadini di Varedo, chi mi ha votato e chi no. Ringrazio il vice-sindaco, l’amministrazione comunale, i consiglieri comunali, tutti, e i dipendenti comunali che ci hanno aiutato a realizzare gran parte del nostro programma elettorale. Lascio un Comune migliore di quello che ho ereditato, principalmente dal punto di vista finanziario e debitorio».