L’appello della Polizia penitenziaria per la caserma Pastrengo di Monza e l’idea “interna” per provare a salvarla

L’Organizzazione sindacale autonoma Polizia penitenziaria definisce una “indubbia penalizzazione” la decisione di chiudere la caserma monzese Pastrengo di via Lecco, da un decennio destinata ad accogliere alcuni degli agenti in servizio alla casa circondariale di via Sanquirico, e le loro famiglie. E propone di “creare un gruppo di maestranze” tra i detenuti per intervenire.
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ex_distretto_via_lecco3 MONZA CASERMA POLIZIA PENITENZIARIA VIA LECCO Radaelli Fabrizio

Una scelta «di indubbia, grave e ingiustificata penalizzazione per gli agenti della Polizia penitenziaria di Monza». Così l’Organizzazione sindacale autonoma Polizia penitenziaria definisce la decisione di chiudere la caserma monzese Pastrengo di via Lecco, da un decennio destinata ad accogliere alcuni degli agenti in servizio alla casa circondariale di via Sanquirico, e le loro famiglie.

«Auspichiamo un deciso ripensamento, e il rilancio di una struttura situata nel centro della città, che può costituire un’ulteriore risorsa per la rivalutazione dell’immagine del corpo e un presidio dello Stato nella città, che porterebbe riflessi positivi per la cittadinanza in termini di sicurezza».

Da tempo la struttura versa in precari condizioni. L’ultimo appello lanciato proprio dalla sigla dell’Osapp risale al 2018, quando vennero invitati gli allora ministri dell’Interno, Matteo Salvini e della Giustizia, Alfonso Bonafede, a verificare di persona lo stato di abbandono dell’edificio.

«Sono venuti il senatore Massimiliano Romeo, l’assessore alla Sicurezza, Federico Arena a fare un sopralluogo ma nulla è cambiato – aggiunge Domenico Benemia, segretario regionale Uilpa Polizia penitenziaria – Quell’edificio è invecchiato precocemente a causa della mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria. Ed è un peccato perché rappresentava un luogo dove gli agenti potevano allontanarsi dal carcere e staccare veramente al termine del lavoro. Ora i circa cinquanta inquilini presenti dovranno lasciare gli appartamenti e saranno trasferiti negli spazi degli alloggi creati accanto alla casa circondariale».

Nulla si sa per ora del trasloco. «La caserma Pastrengo è stata ristrutturata circa vent’anni fa e negli ultimi anni è stata totalmente dimenticata dalla direzione carceraria monzese e dal Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria per la Lombardia – aggiunge Leo Beneduci, segretario generale Osapp – Fino ad oggi le nostre ripetute segnalazioni riguardo le penose condizioni della struttura non hanno sortito alcun effetto».

È sempre l’Osapp a puntare il dito contro «il notevole quanto inutile impiego di risorse economiche negli anni scorsi per la riqualificazione».

Il documento, inviato all’attenzione del ministro Marta Cartabia ma anche del prefetto Patrizia Palmisani, del sindaco Dario Allevi e del direttore del carcere Maria Pitaniello, avanza anche la possibilità di «creare un gruppo di maestranze di ristretti per imbiancare il perimetro esterno ed interno della struttura». Come già accaduto in Italia in diverse esperienze nel recente passato.

Per ora agli agenti che abitano alla caserma di via Lecco non resta che sperare in una rinascita della Pastrengo. Anche se i giochi sembrano ormai fatti.