Idea viaggio post Covid: Nantes, qui ti aspetta Jules Verne

La città francese risorta dopo la chiusura dei cantieri navali nel 1987 e votata alla cultura, anche spettacolare, come lo spazio delle Machines de l’Île, un bestiario fantastico vivente con il Grande Elefante di 12 metri d’altezza
Elefante e giostra
Elefante e giostra Annamaria Colombo

Un’idea per quando si potrà tornare a viaggiare: Nantes, ovvero la bella addormentata. Erano in tanti a chiamare così fino a qualche anno fa questa città francese situata tra la valle della Loira e la Bretagna, patria di Jules Verne. Era un complimento, dato che era solo addormentata e tutt’altro che bella. La chiusura dei cantieri navali, avvenuta nel 1987, stava sempre più impoverendo l’economia locale lasciando spazio a tante aree industriali dismesse e a un senso di sconforto nella popolazione.

A raddrizzare la situazione prima che fosse troppo tardi ci pensa nel 1989 un sindaco di 39 anni, Jean-Marc Ayrault, che inizia una serie di azioni per modernizzare la città. Infrastrutture a parte, il giovane primo cittadino decide di puntare sulla cultura, convinto che “la cultura libera la collettività come libera l’individuo”. Con l’aiuto di un altro innovatore come lui, l’organizzatore di eventi artistici Jean Blaise, fa arrivare spettacoli, festival, performance di arte contemporanea che durano anche di notte.

Le opere vengono installate nei luoghi più insoliti. Nantes s’infiamma e si avviano progetti sempre nuovi: la compagnia di teatro di strada Royal de Luxe vi prende casa, riapre il castello, vecchi spazi dismessi vengono ristrutturati e trasformati in luoghi culturali, nasce la biennale d’arte contemporanea “ Estuaire Nantes”, ora un museo a cielo aperto, altre trentotto creazioni permanenti danno origine nel 2012 al “Voyage à Nantes”, il 23 giugno 2017, dopo sei anni di lavori, apre il nuovo Musée d’arts di Nantes (ex Musée des Beaux-Arts).

Oggi sono molteplici i modi per approcciarsi a Nantes che, grazie anche ai suoi oltre 1.000 ettari di spazi verdi, vale a dire 37 metri quadrati per abitante, si colloca regolarmente in testa alle classifiche per la qualità di vita. Assolutamente da non perdere è lo spazio delle Machines de l’Île, un bestiario fantastico vivente che occupa il sito degli ex cantieri navali, ad ovest dell’île de Nantes. Prodotto della fantasia di François Delarozière e Pierre Orefice, si nutre dei mondi inventati da Jules Verne, dell’universo meccanico di Leonardo da Vinci e della storia industriale di Nantes. L’elemento più curioso è il Grande Elefante (12 m di altezza e 48,4 tonnellate di peso), un animale che barrisce e spruzza acqua dalla proboscide. E poi c’è Il Carrousel des mondes marins, una giostra enorme (25 m di altezza e 22 m di diametro) composto di 36 elementi mobili su tre giostre: fondali marini, abissi, superficie del mare. Chi sale si muove in mezzo ad una coreografia d’animali acquatici e attacchi marini (calamari a retro-propulsione, pesci volanti, nave in tempesta,) oppure ne guida i movimenti. E per gli appassionati di Jule Verne l’appuntamento è per il 2024 (ma potrebbe essere il 2025), l’ anno in cui è prevista l’apertura di un grande museo dedicato all’autore che tanto ha fatto sognare generazioni di ragazzi.