I sindacati di Monza e Brianza e la mappa degli ospedali: «È sbagliato tornare ai vecchi confini»

«Soluzioni di ripristino dei vecchi confini in vista di eventuali altre soluzioni è per noi quanto di più sbagliato si possa pensare. Sarebbe l’ulteriore episodio di spreco, con spese del tutto improduttive» dicono Cgil, Cisl e Uil in un comunicato congiunto.
L’ospedale San Gerardo di Monza
L’ospedale San Gerardo di Monza

«Soluzioni di ripristino dei vecchi confini in vista di eventuali altre soluzioni è per noi quanto di più sbagliato si possa pensare. Sarebbe l’ulteriore episodio di spreco, con spese del tutto improduttive.In attesa delle decisioni della politica, continueremo a monitorare la realtà sanitaria del territorio e a confrontarci con lavoratori, pensionati e cittadini per garantire il diritto alla salute in un sistema che deve rimanere universale, pubblico e solidale».

E’ la sintesi di un comunicato diramato da CGIL, CISL e UIL, con le categorie sindacali dei Pensionati e delle Funzioni Pubbliche di Monza e Brianza in merito al dibattito in corso sul riassetto della sanità brianzola. «Ancora si torna a parlare di confini delle Asst in Brianza – si legge ancora nel comunicato sindacale – All’assessore regionale Giulio Gallera, al Cdr dei sindaci dell’Ats Brianza, alle direzioni di Ats Brianza, Asst Monza e Asst Vimercate nonché all’opinione pubblica brianzola abbiamo sempre ribadito la nostra preoccupazione per una discussione che abbiamo ritenuto inadeguata, se centrata solo sui confini delle aziende e non invece sul futuro delle strutture ospedaliere, sul loro rapporto con il territorio, sull’integrazione tra servizi sanitari e sociali, sulla prevenzione e sugli organici».

«Abbiamo proposto l’avvio di un confronto, pubblico e partecipato, su “chi fa che cosa”, per realizzare un cambiamento del modello di servizi conosciuto fino ad ora – si legge ancora – La stessa proposta di una unica Asst della Brianza aveva come obiettivo garantire una effettiva programmazione dei servizi sul territorio, insufficiente negli ultimi anni, anche in termini di organizzazione e dotazioni tecnologiche, rendendo maggiormente sostenibile il sistema sanitario in Brianza».