Droga, a Cesano la strada “antispaccio” che arriva nel cuore del bosco delle Groane

Cesano Maderno cerca la soluzione al problema dello spaccio di droga: una strada “antispaccio” lunga 1.500 metri che arriva nel cuore del bosco delle Groane e permette un accesso più semplice alle forze dell’ordine.
Cesano Maderno: il sindaco Longhin sulla strada antispaccio
Cesano Maderno: il sindaco Longhin sulla strada antispaccio Cristina Marzorati

Forze dell’ordine e venditori di droga ora giocheranno ad armi pari: il sindaco di Cesano Maderno ha gettato le basi della strada “antispaccio”. È lunga un chilometro e mezzo, parte dal centro “Alex Langer” dell’Oasi Lipu in via don Orione e arriva dritta nel cuore del bosco delle Groane davanti alla stazione del Villaggio Snia, dove gli spacciatori hanno creato il loro fortino a basso costo. Una dose di eroina viene venduta anche a 5 euro.


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Il primo tratto è percorribile in automobile e risale verso Cascina Montina. La parte centrale, 250 metri, in questi giorni è al centro di una decisa riqualificazione da parte del Parco delle Groane. Sono state abbattute decine di robinie, l’obiettivo è renderla transitabile alle forze dell’ordine. L’ha voluta il primo cittadino cesanese Maurilio Longhin.

È dall’8 marzo che il sindaco sta studiando interventi risolutivi per estirpare la piaga dello spaccio alle Groane ossia da quando il prefetto di Monza e Brianza, Giovanna Vilasi, è stata in città per un tavolo sulla sicurezza.
«Ho effettuato una manciata di sopralluoghi – evidenzia Longhin – Il 9 agosto sono entrato nel Parco da solo. L’idea iniziale era agire su altri fronti».

Per consentire a carabinieri, polizia locale e guardia di finanza di entrare nel boschetto dello spaccio si pensavano di sfruttare gli accessi di via Groane e di via Brigata Sassari direttamente alla Snia.

«Ci siamo trovati di fronte letteralmente al muro dell’ex fabbrica e a due corsi d’acqua. Pensare di fare dei ponti era troppo, continuare a costringere le nostre forze dell’ordine a oltrepassare i binari per fermare gli spacciatori stava diventando paradossale e così abbiamo deciso di agire da sud».

Appassionato di montagna, innamorato del suo territorio, Longhin si è spinto nei sentieri dell’Oasi Lipu-Parco Groane. Ha portato con sé gli alti vertici del Parco delle Groane, i carabinieri e finalmente ha trovato la strada giusta ossia risalire da Cascina Montina.
«L’ente Parco si è dimostrato disponibile. La scorsa settimana abbiamo deciso dove agire e lunedì sono iniziati i lavori. Da qui entreranno le nostre forze dell’ordine. Tossicodipendenti, venditori di droga ora sono concentrati in un triangolo delimitato dalla ferrovia e da due corsi d’acqua. Dai prossimi giorni il bosco, che era la loro via di fuga, diventerà la nostra via d’accesso».

Saranno braccati. Potranno intervenire contemporaneamente più mezzi, si prospettano diversi blitz e questa volta la fuga per i “cattivi” sarà per lo meno difficile. Il mondo dello spaccio alle Groane potrebbe avere finalmente le ore contante e soprattutto il boschetto-fortino diventerà accessibile a tutti. L’idea non è solo quella di puntare su controlli mirati di carabinieri, polizia locale e finanza ma ridare il bosco ai suoi reali proprietari ossia i cittadini e stop agli spacciatori. La nuova strada potrà essere utilizzata da chi corre, passeggia, ama pedalare in sella alla bicicletta. La speranza è che il bosco dello spaccio diventi solo un brutto ricordo e si trasformi in uno spazio vissuto dalla comunità.