#Corrocolguanto, l’allenamento sostenibile che fa star bene anche l’ambiente

Correre per stare bene e per ripulire la città. È la mission di Massimo Confalonieri e del gruppo #Corrocolguanto che mentre si allena raccoglie anche i rifiuti. Tutto è nato a fine agosto al Parco.
Gruppo podistico Corro col guanto
Gruppo podistico Corro col guanto Fabrizio Radaelli

Massimo Confalonieri corre col guanto. E ha intenzione di creare una community che con il guanto bianco corra come lui, per ripulire la città: «Perché dove passiamo noi l’erba è più verde».

Quella del parco di Monza, ma non solo: anche quella dei giardini pubblici o più semplicemente l’asfalto e il terreno previsti dal proprio percorso di allenamento. Confalonieri corre da quasi quindici anni ovunque gli capiti l’occasione e non gli è mai mancato, purtroppo, di imbattersi in rifiuti abbandonati e plastica gettata a terra.

Lungo l’itinerario che da casa, in zona San Donato, lo porta al Parco di Monza, con il guanto ha sempre corso: pronto di volta in volta a raccogliere tutte le bottigliette di plastica, le cartacce e i sacchetti che man mano trovava per terra. Ma il desiderio di promuovere l’iniziativa e di invitare altri runner a seguire il suo esempio arriva all’improvviso, verso la fine di agosto: «Il 24 per la precisione, che era un venerdì».
Al parco, lungo il suo itinerario, Confalonieri nota «un oggetto biancastro, quasi azzurrognolo». Una mascherina chirurgica: senza interrompere la sua corsa si china, la afferra con il suo guanto bianco e si prepara a gettarla nel cestino più vicino.

«Poco distante un bimbo in sella alla sua bici di legno stava seguendo i miei movimenti, per poi chiederne spiegazione ai genitori. E mamma e papà hanno iniziato a spiegare che quel signore stava facendo una cosa bella e giusta: stava pulendo dove qualcun altro aveva sporcato».
#corrocolguanto nasce così: «Da un gesto semplice e da un bambino curioso». E allora Confalonieri, di professione grafico, torna a casa e pensa subito al logo e allo slogan. Crea il profilo instagram, apre il sito, inizia a caricare foto e riflessioni: in poco tempo sempre più persone si incuriosiscono e lo contattano.

«Il mio desiderio è che diventi una pratica sostenibile diffusa, che ognuno possa compiere singolarmente, in piena autonomia. Perché correre fa bene alla salute e raccogliere fa bene all’ambiente».

E poi, se all’amministrazione comunale l’iniziativa dovesse interessare, si potrebbe pensare di promuovere (quando sarà possibile) «una corsa a tappe nei giardini della città, durante la quale ognuno raccolga tutti i rifiuti che incontra lungo il proprio tragitto».
E, a proposito di rifiuti: nelle sue corse al parco Confalonieri ne ha trovati di tutti i tipi – dalle bottiglie di vetro ai cartoni del latte, passando per lettori dvd usati e cerchioni di auto – questi ultimi soprattutto lungo Cavriga.
«Rispetto a qualche anno fa la situazione è migliorata: sia perché ci sono più cestini, sia perché la gente è più attenta». Ancora, però, non abbastanza.