Coronavirus, tragedia nelle case di riposo. 23 morti a Giussano, il presidente del Cda: «Sono angosciato»

A Desio il 65% dei 120 ospiti della “Gavazzi” è positivo e sei degenti sono deceduti. Alla “Don Meani” di Cesano Maderno 60% di contagiati , nove i decessi. Undici gli ospiti morti al Centro Ronzoni-Villa di Seregno.
Un’immagine degli interni della rsa di Giussano
Un’immagine degli interni della rsa di Giussano

Sono saliti a 23 i decessi alla rsa di Giussano Residenza Amica e il presidente del Cda Alberto Elli si dice «Angosciato» dalla situazione. Si tratta di una situazione complessa dal punto di vista gestionale non essendo una casa di riposo una struttura pensata per affrontare un’emergenza sanitaria. Inoltre manca personale (molti dipendenti sono in malattia) e inizialmente è stato impossibile effettuare i tamponi, non disponibili, rendendo impossibile isolare gli ospiti con il Covid dagli altri non infetti.

Ad oggi i negativi hanno ospitalità tutti al primo piano. Su 85 ospiti del pre emergenza, attualmente, nella rsa, ne risiedono 53, dei quali 45 positivi e 8 negativi. Altri 10 ospiti si trovano in strutture ospedaliere (alcuni in condizioni non gravi). Dei 105 dipendenti, 45 sono a casa in malattia. A loro si aggiungono due infermiere professionali con il Covid – 19. Annunciato per lunedì 4 il possibile rientro al lavoro di qualche guarito.

«Abbiamo sistemato gli ospiti negativi al primo piano, in camere singole, abbiamo però in struttura i positivi, al terzo piano – ha, poi, aggiunto il presidente del Cda, Alberto Elli – Abbiamo poi ordinato ancora 130 tamponi ad un’azienda milanese, che porteremo in due laboratori di Milano per essere processati, Stiamo vivendo un tempo di grande dolore e angoscia – ha scritto il presidente in una comunicazione ai familiari – La sorte dei nostri ospiti e del nostro personale sono un pensiero costante per tutto il Consiglio di amministrazione. Voglio scusarmi con chi forse aspettava mia comunicazioni video, ma ho preferito fossero i medici a trasmettervi informazioni sui vostri cari anche perché sono in condizione di angoscia e forse non saprei trasmettere quel minimo di serenità necessaria».

Coronavirus, tragedia nelle case di riposo. 23 morti a Giussano, il presidente del Cda: «Sono angosciato»
Seregno – Una sala interna al Centro Ronzoni-Villa in occasione di una festa (foto da Facebook)

Passando a Seregno, al Centro Ronzoni-Villa il numero degli ospiti deceduti nella residenza socio-assistenziale si è incrementato di cinque unità e a giovedì 30 aprile era attestato a quota undici. Fermi a sessantotto i positivi, con quattro anziani che sono risultati negativi al doppio tampone di controllo dopo il periodo di quarantena. Una luce in fondo al tunnel comincia a vedersi anche per quanto riguarda gli ospiti della residenza per disabili, che per primi, giovedì 2 aprile, avevano portato suo malgrado sotto la luce dei riflettori il plesso con sede in via Piave. A quasi un mese di distanza, di nove dei sedici minori che erano risultati positivi al Coronavirus è stata accertata la negativizzazione, sempre attraverso la procedura del doppio tampone.

Passando poi al Piccolo Cottolengo don Orione, anche qui le notizie emerse sono state di tenore altalenante. Nella residenza socio-assistenziale, l’ammontare degli ospiti positivi è salito da tre a quattro, uno dei quali, come già noto in precedenza, ha purtroppo perso la vita. I degenti si trovavano tutti nel medesimo reparto, che è stato isolato. Mercoledì, è stato inoltre ufficializzato un primo caso di positività anche nella residenza per disabili, con un altro reparto che è diventato pertanto off limits. Al computo complessivo vanno inoltre aggiunti cinque operatori positivi, di cui uno è per fortuna già riuscito a lasciarsi alle spalle la patologia.

Coronavirus, tragedia nelle case di riposo. 23 morti a Giussano, il presidente del Cda: «Sono angosciato»
Seregno – Una sala interna al Centro Ronzoni-Villa in occasione di una festa (foto da Facebook)

A Cesano Maderno il 60 per cento degli ospiti della residenza “Don Meani” è positivo al Codiv -19. Lo provano i tamponi effettuati a tutti i 70 anziani attualmente residenti: 42 sono positivi, contro i 37 della settimana precedente, e 28 sono negativi. La struttura ha un potenziale di 90 posti letto, ma dal 26 marzo al 28 aprile si sono verificati 20 decessi, tra Covid, sospetti Covid o negativi al virus, così i residenti ora sono 70. Le morti per Covid, 9 in totale, sono ferme al 13 aprile scorso. Sono poi ben 28 gli ospiti asintomatici, ossa positivi al tampone ma non presentano né febbre, né tosse o insufficienza respiratoria. Gli operatori Covid positivi sono invece 11 ed in isolamento domiciliare obbligatorio.

Cresciuto anche il numero dei dipendenti della casa di riposto della Fondazione Porro di Barlassina contagiati: su 67 lavoratori, a giovedì risultano quattro deboli positivi, due positivi (sempre rimasti a casa per malattia ed infine con esame del tampone) e otto negativi, tra chi si trova in congedo o malattia. Nelle ultime ore sono stati rifatti i tamponi per verifica sull’eventuale negatività e si attendono i risultati. Dei 76 ospiti invece si registrano cinque decessi per Covid e cinque ospiti positivi, tre deboli positivi ed un ricoverato in ospedale positivo. Dal 10 aprile ci sono stati altri decessi tra gli ospiti dell’Rsa, uno con tampone negativo in ospedale e due deceduti in struttura per altra patologia.