Coronavirus: l’imponderabile Fase 2, prefettura e questura si preparano

Forze dell’ordine più dinamiche: meno posti di blocco e più controlli nei luoghi riaperti ai cittadini. Tecnici Ats chiamati a verificare le misure di contenimento del contagio disposte dalle aziende: per i titolari disponibile un documento di autovalutazione.
Un drone della polizia locale di Monza in volo sulla villa Reale
Un drone della polizia locale di Monza in volo sulla villa Reale Davide Perego

Che sia l’inizio della la Fase 2 (oppure della Fase 1,5, come dice qualcuno), quella di lunedì 4 maggio, con il parziale allentamento del lockdown, sarà una giornata tutta nuova, di sperimentazione, anche e soprattutto per la Prefettura e le forze dell’ordine impegnate sul territorio.

Lo sforzo sarà massimo, tutti gli uomini a disposizione saranno in campo e il questore sta predisponendo una ridistribuzione all’insegna di un maggiore dinamismo delle pattuglie rispetto ai posti di blocco attuali: carabinieri, poliziotti, finanzieri e personale dell’esercito saranno chiamati a controlli puntuali legati alla prevedibile (ma per ora non quantificabile) mobilità dei cittadini che riprenderanno il lavoro, e magari useranno dei mezzi pubblici, che potranno ritirare personalmente cibo d’asporto e (finalmente) visitare i parenti anche fuori comune o andare al mercato.

Ai tecnici Ats (Azienda sanitaria) competeranno in larga misura (con le forze dell’ordine a supporto) i controlli nelle aziende affinchè abbiano predisposto tutte le misure di contenimento del contagio. Sotto questo aspetto è disponibile già in questi giorni (scaricabile dal sito Ats) un documento di autovalutazione con il quale i titolari delle aziende potranno verificare, passo passo, se abbiano ottemperato a tutti gli obblighi previsti dal Dpcm del 26 aprile che richiama il Protocollo in materia del 14 marzo.

Da scongiurare c’è anche il pericolo che bar e ristoranti che effettuano asporto non si trasformino in luoghi di consumazione, possibile solo a domicilio.

Quanto all’utilizzo dei mezzi pubblici, dato per scontato che indossare la mascherina come dispositivo di contenimento a bordo sia frutto di disposizioni nazionali dell’Istituto superiore di sanità, non mancheranno i controlli delle forze dell’ordine per scongiurare eventuali assembramenti. Tuttavia, in questa prima fase, l’aspettativa è di un utilizzo modesto. Sarà preferito il mezzo privato, soprattutto nei giorni feriali, anche da parte di chi si sposterà per raggiungere le fabbriche, meno servite dai mezzi pubblici.

Intanto, a giovedì, sono 77.752 dall’inizio dell’emergenza le persone controllate in provincia dalle forze dell’ordine nazionali (+14.500 rispetto a una settimana fa), che hanno comminato 1.758 sanzioni amministrative (+639). 563 inoltre le denunce per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità e 34 quelle per false dichiarazioni e altrettante per altri reati. A ciò si sommano i 20.211 esercizi commerciali verificati (+3.130), in particolare dalla guardia di finanza, con 6 sanzioni amministrative (ai sensi dell’art. 4 dl 25 marzo 2020), 9 denunce per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità e altre 8 sanzioni amministrative.