Coronavirus, la rete solidale delle mascherine “fai da te” per Protezione civile e soccorso -VIDEO

L’obiettivo è produrne 50mila mascherine, anzi protezioni per il volto, in dieci giorni. E la rete in campo è ampia: Monza Soccorso, la Croce Rossa, Associazioni, privati per aiutare Protezione civile e associazioni di soccorso che ne faranno richiesta nei giorni dell’emergenza Coronavirus.
Coronavirus mascherine progetto Monza Soccorso e Campo volo Cogliate
Coronavirus mascherine progetto Monza Soccorso e Campo volo Cogliate

In principio è stata una telefonata. Con una richiesta. Quella fatta da Luca Villa, responsabile operativo della Onlus Monza Soccorso, a Silvia, volontaria per la Croce Rossa: “Vedi se riesci a farti dare del tessuto per fare le mascherine?”. Detto, fatto. Silvia, monzese che per cinque giorni alla settimana vive e lavora presso un’azienda di Quarto Daltino (Venezia) che produce materiale per la ristorazione, torna venerdì scorso con due rotoli da mille metri ciascuno di tessuto “spunlace”. Materiale donato dalla ditta veneta e utilizzato per realizzare tovaglie, panni, e anche maschere protettive monouso comunemente usate in vari ambiti.

Coronavirus, la rete solidale delle mascherine “fai da te” per Protezione civile e soccorso  -VIDEO
Coronavirus mascherine progetto Monza Soccorso e Campo volo Cogliate

Dopo un weekend trascorso in un capannone di Lissone (la sede dell’azienda di grafica pubblicitaria di Villa) è stato un crescendo. Ogni giorno si aggiunge un pezzo nuovo. Da mercoledì mattina, la produzione si è spostata nella sede della Fondazione Adele Bonolis As.Fra. di via della Misericordia, a Vedano al Lambro. Si tratta di un centro che offre assistenza e ospitalità a persone con problemi legati al disturbo psichico che dispone già di un laboratorio, da adibire, appunto, alla realizzazione in serie di “protezioni per il volto”.

Perché – è opportuno sottolinearlo – non si tratta di vere mascherine con le certificazioni per l’uso chirurgico o ospedaliero. L’obiettivo, comunque, è produrne 50mila in dieci giorni.

Non è escluso, fanno sapere dalla Protezione civile, che nei prossimi giorni qualche ospite del centro si unisca ai volontari per dare il proprio contributo. Per arrivare all’ultimo anello della catena di solidarietà, comunque, è bene partire dall’inizio. L’idea di Luca Villa. L’arrivo di Silvia con due rotoli di tessuto da mille metri ciascuno.
Gli elastici raccolti grazie ad un appello social e la due giorni di lavoro a Lissone dei volontari di Croce Rossa, Monza Soccorso e Campo Volo di Cogliate, dove sono state prodotte quasi 6mila mascherine “fai da te”. Poi gli sviluppi. Un mezzo della Croce rossa che parte alla volta del Veneto, per tornare con 18mila metri di tessuto. Una ditta di Concorezzo, la Mab, che dona 2400 metri di elastici. Un’altra impresa lombarda, la Capoduri & C., di Voghera, che decide di mettere a disposizione 30 graffettatrici professionali e 300 mila punti metallici per confezionare le protezioni. Poi la disponibilità della Fondazione vedanese. “Non c’è umanità che non possa essere riabilitata, sosteneva Adele Bonolis, fondatrice di AS.FRA. Da questo assunto muove ancora oggi l’approccio ai nostri pazienti – spiega Alessandro Pirola, presidente della Fondazione – Abbiamo offerto i nostri spazi del laboratorio per intraprendere un lavoro guidato dai volontari della protezione civile e dare così un contributo al bene di tutti in questo momento. L’iniziativa ha anche uno scopo riabilitativo ed educativo: in questo senso si conferma la nostra natura di servizio pubblico”.
Le protezioni saranno messe a disposizione per le associazioni di Protezione civile e soccorso che ne faranno richiesta.

Attiva anche una raccolta fondi per sostenere i costi dell’iniziativa. Per info clicca qui.

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