Sono 8.725, con una crescita di 1.445, i casi positivi al coronavirus in Lombardia fino a giovedì 12 marzo. Lo ha comunicato l’assessore al Welfare Giulio Gallera nella conferenza stampa di aggiornamento da Regione Lombardia.
I ricoverati sono 4.447 (+ 400), crescono i dimessi che sono diventati 1.085 e i decessi che sono stati 744 (+127). Bergamo resta la provincia con il maggior numero di casi: 2.136 (+321); Monza e Brianza ha 130 casi positivi e sono raddoppiati in quarantotto ore (85 mercoledì/65/64/59/61/20/19); in tutto 29.534 i tamponi effettuati.
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Gallera ha parlato del decreto approvato dal Governo:- che «va nella direzione giusta ma lo volevamo più rigido, soprattutto nell’elenco delle attività consentite e in tema di attività produttive» – ma soprattutto di come il sistema sanitario lombardo sta affrontando l’emergenza.
Ci sono 1.067 posti di terapia intensiva a disposizione, che vuol dire +127 posti in un giorno. L’esempio è di sei nuovi posti nell’ospedale di Cinisello Balsamo, «finiti di prepare alle quattro mattino, mi hanno mandato le foto» ha detto l’assessore.
La strategia di Regione Lombardia oggi è di riuscire a ridurre il numero di pazienti presenti e ricoverati nei vari ospedali cosiddetti di frontiera, «perché quasi non hanno più capacità di ricezione. E per questo abbiamo messo in campo il sistema socio-sanitario lombardo».
«Significa +209 posti – ha continuato l’assessore – in cui stiamo iniziando a portare pazienti che stanno meglio, ma che non posso essere ancora dimessi. Un team da due giorni sta lavorando su questo, raccogliendo tutte le necessità e cercando le opportunità tra strutture private, case di cure, socio-sanitario».
La collaborazione tra pubblico e privato accreditato: nelle strutture convenzionate ci sono 700 posti in reparti pnemologia e medicina, 290 posti in terapia intensiva di cui 157 dedicati a pazienti Covid-19.
Infine l’importante risposta al numero istituito dalla Regione per reclutare nuovo personale: «Sono persone e medici che si stanno proponendo al numero della Lombardia: già 650 persone del mondo sanitario che vogliono essere assunte per entrare in questa battaglia, già valutate 100 e già da domani distribuite nei presidi ospedalieri, metà tra specializzandi e medici laureati e un’altra metà tra infermieri o ostetriche».
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