Coronavirus, il presidente Fontana al governo: «Si può fare di più, servono altre limitazioni»

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, analizza il testo del Dpcm di Conte dell’11 marzo e dice: «Si poteva fare di più, dobbiamo individuare nuove limitazioni».
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana Fabrizio Radaelli

La Regione Lombardia chiede altri provvedimenti restrittivi al governo e pianifica interventi propri, per esempio sui trasporti. È la presa di posizione del presidente regionale, Attilio Fontana, secondo il quale, a proposito del decreto del presidente del consiglio Giuseppe Conte, dice “si poteva fare di più. Dopo un’attenta valutazione del testo del Dpcm, anche con i sindaci dei capoluoghi e con Anci, bisogna risolvere alcuni temi ancora irrisolti, a partire dalla sicurezza dei lavoratori impegnati nelle filiere produttive lasciate operative dal decreto. Ci sono degli ambiti che non sono stati presi in considerazione rispetto alle richieste che avevamo mandato a Roma”.

Nella giornata di giovedì 12 marzo la Lombardia ha tenuto una nuova riunione con i sindaci dei comuni capoluogo e i presidenti di Anci e Upl, l’Unione delle province. «Sicuramente – ha spiegato Fontana – dovrà essere riesaminato perché ci sono ancora alcune discrasie, ma il dialogo con il governo, gli stakeholder e le organizzazioni sindacali prosegue per cercare di migliorare ulteriormente il documento così da dare risposte ancora più chiare e precise. Dobbiamo individuare nuove limitazioni e cercare di attrarre ulteriormente l’attenzione dei cittadini sulla necessità di fare di più rispetto a quello che è stato fatto fino ad oggi».

In ogni caso, anche giovedì 12 marzo “l’evoluzione epidemiologica continua. Dobbiamo tenere strette le maglie dei contagi e fare in modo che i cittadini si attengano rigorosamente alle normative”. La Regione ha chiesto a Roma altri dispositivi di protezione personale, ancora insufficienti, e sta valutando come intervenire sul trasporto pubblico nel territorio lombardo. “Faremo una valutazione di quelle che potrebbero essere le linee guida da trasferire alle singole Agenzia di trasporto per prevedere una certa flessibilità a seconda delle esigenze territoriali”.