Coronavirus, il governo inasprisce le misure: decreto esteso a tutta l’Italia, “è zona protetta”

Il governo ha inasprito le misure già prese per la Lombardia a tutta Italia per contrastare la diffusione dei contagi da Coronavirus. L’Italia è “una zona protetta”, e dice #iorestoacasa, al momento fino al 3 aprile.
Giuseppe Conte
Giuseppe Conte

Tutta Italia è in zona rossa. Lo ha annunciato il presidente del consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa lunedì sera: il decreto firmato sabato notte per la Lombardia e altre quattordici province si estende a tutto il Paese per contrastare la diffusione dei contagi da Coronavirus. L’Italia è “una zona protetta”, e dice #iorestoacasa, al momento fino al 3 aprile.

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Il decreto prevede di evitare gli spostamenti dalla propria casa se non per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità. E vieta gli assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico anche all’aperto, quelli della movida ma anche quelli che si sono visti per esempio negli impianti sciistici o sulle spiagge.

Scuole e università chiuse ovunque, isole comprese, fino al 3 aprile. Non sono interessati i mezzi di trasporto perché “la gente deve essere messa in condizione di andare a lavorare”.

“I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante delle persone in terapia intensiva e purtroppo delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo a queste norme più stringenti – ha detto Conte a Palazzo Chigi – Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con l’espressione “io resto a casa”. Ci sarà l’Italia come zona protetta».

Si fermeranno anche tutte le manifestazioni sportive. Il decreto entra in vigore da martedì 10 marzo.

Sono 7.985 i malati per coronavirus in Italia, con un incremento di 1.598 persone rispetto a domenica. Le persone guarite sono 724 (+102).
In Lombardia sono in tutto 5.469 i positivi al Coronavirus, ovvero «1.280 più di ieri»: lo ha detto l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera in diretta Facebook. I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.802 (585 più di ieri), 440 in terapia intensiva (+41), mentre i dimessi sono stati 646 ed è salito a 333 il numero dei decessi (267 domenica, l’87% ha più di 75 anni, l’11% ne ha fra 65 e 74 e il 2% fra 50 e 64 anni). In isolamento domiciliare 1248 (756); i tamponi effettuati 20.135 ( 18.534).

I casi per provincia con l’aggiornamento rispetto agli ultimi 4 giorni: BG 1.245/997/761/623/537; BS 739/501/413/182/155; CO 40/27/23/11/11, CR 916/665/562/452/406; LC 66/53/35/11/8; LO 928/853/811/739/658; MB 64/59/61/20/19; MI 596/406/361 (di cui 208 a Milano città); MN 102/56/46/32/26; PV 296/243/221/180/151; SO 7/6/6/4/4; VA 44/32/27/23/17. In corso di verifica 516.