CentoVenti, 11 maggio1899: i vigili a rapporto, i numeri delle multe

LEGGI LA PAGINA ORIGINALE - Una rubrica per raccontare le cronache dei primi dodici mesi di vita del Cittadino nel 1899 attraverso le pagine originali. Nella settimana dell’11 maggio spazio all’attività della polizia locale.
Rubrica 120: 11 maggio 1899
Rubrica 120: 11 maggio 1899

Macellazione abusiva, vendita di polli morti di colera e anche infrazioni alle regole “dell’ornato”. Non è prassi recente quella di rendere conto ai lettori dell’attività di quella che oggi si chiama polizia locale: già centoventi anni fa periodicamente i rapporti sulle attività di vigilanza facevano capolino sulle pagine dei giornali locali. E tratteggiavano – in questo caso sì, a fronte di tante similitudini tra la Monza di oggi e di allora – una città profondamente diversa.

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Il termometro della diversità, appunto, i reati. Ne parla la Rivista monzese dell’11 maggio del 1899. Terza pagina come sempre, quella della cronaca cittadina su quattro totali del settimanale che ha preceduto la nascita del Cittadino: dopo avere rilevato che grazie alle tante segnalazioni “i mendicanti che insistentemente sostavano alle porte delle Chiese ed al Cimitero sono scomparsi, sono pure levate quelle baracche che nei punti più frequentati della Città (sic) si vedevano sorgere, impedendo la pubblica viabilità”.

Tra aprile e il 9 maggio di quell’anno peraltro i “Vigili Urbani hanno constatato N. 201 contravvenzioni delle quali 31 per esercizi aperti senza notifica, 20 per carri letame provenienti dall’esterno introdotti in città, 34 per abbandono carri e cavalli, 26 per mancanza di fanale ai carri durante la notte, 22 per cani senza museruola non notificati”. E la lista è ancora lunga e passa anche ampiamente alla salute pubblica, dal momento che elenca anche 10 contravvenzioni “per bovini trovati privi di certificato di sanità, 3 per polli morti di colera messi in vendita, 1 per carne clandestina, 46 per infrazioni diverse ai regolamenti di igiene ed 1 per macello clandestino”.

Un problema – quello igienico – sottolineato una volta di più anche dalla notizia che in una privativa di via Lambro era stato messo in vendita “dell’estratto fenicato di tabacco, utile per la distruzione degli insetti, degli alberi fruttiferi e dei fiori, per guarire la scabbia delle pecore e liberare dagli insetti i buoi ed i cavalli”.

A margine, nelle stesse pagine, problemi con l’edilizia: qualche abuso, evidentemente, nella costruzione di edifici o nella loro decorazione esterna, di cui non si sa di più dalle pagine della Rivista. Ma si sa questo (e ogni tanto il termine sopravvive ancora in Italia): le tre infrazioni erano state fatte ai “regolamenti dell’ornato”.