Cavenago: la tragica storia di Mahmoud, sbarcato a Lampedusa e morto a 18 anni nel Lago di Como. È stato ospite di Cascina Sofia

«Era arrivato da noi a inizio anno e da un paio di mesi aveva cominciato il suo percorso di autonomia -dice il responsabile del centro- lasciando la struttura una volta raggiunta la maggiore età, d’altronde il nostro è un centro di accoglienza per minori». Si era trasferito a Vimercate
Cavenago Cascina Sofia coop La Grande Casa
Cavenago Cascina Sofia coop La Grande Casa Michele Boni

Cavenago perde il 18enne Mahmoud Mehdi un ragazzo tunisino di soli 18 anni che era sbarcato a Lampedusa qualche mese fa e aveva trovato ospitalità fino a un paio di mesi fa alla comunità di Cascina Sofia.

Mehdi lunedì scorso 9 agosto si era sentito male mentre faceva il bagno nel lago di Como. Immediatamente era stato soccorso da un agente della Polizia Stradale e trasferito in condizioni gravi all’ospedale di Lecco dove era stato ricoverato in rianimazione e dove si è spento all’alba di giovedì 12 agosto.

«Era un ragazzo molto attento, educato e con la voglia di lavorare e concretizzare il suo sogno migratorio – ha raccontato Fabio Benedetti referente della cooperativa Grande Casa che gestisce Cascina Sofia a Cavenago -. Era arrivato da noi a inizio anno e da un paio di mesi aveva cominciato il suo percorso di autonomia lasciando la struttura una volta raggiunta la maggiore età, d’altronde il nostro è un centro di accoglienza per minori».

Non è mancato anche il ricordo del giovane tunisino da parte del sindaco Davide Fumagalli. «Purtroppo stamane è arrivata la brutta notizia dalla Questura di Como, della tragica e prematura scomparsa di un giovane ragazzo (aveva da poco compiuto 18 anni ) a seguito di un incidente avvenuto nel lago di Como giorni fa – ha fatto sapere il primo cittadino cavenaghese -.Si tratta di un ragazzo che da circa due mesi aveva lasciato la comunità di cascina Sofia per trasferirsi a Vimercate, luogo in cui un aveva trovato un lavoro stabile; aveva ancora la residenza a Cavenago, quella Cavenago dove spesso tornava perché rimasto profondamente legato a quelle persone che l’avevano accompagnato nel raggiungimento di una vita normale. A settembre avrebbe finalmente raggiunto, dopo un periodo di enorme sofferenza e di grandi sacrifici lavorativi, il sogno della vita, il sogno per cui aveva deciso di raggiungere l’Italia per avere una vita normale. Sogno per cui aveva speso anima e corpo, tanto da essere da tutti dipinto come esempio di integrazione, di impegno e di serietà. Ho preso contatto, pochi minuti fa, con i responsabili della comunità di Cascina Sofia per esprimere a nome di tutta Cavenago, il cordoglio per la scomparsa di questo ragazzo. Dispiace davvero tanto. Le più sentite condoglianze a tutta la sua famiglia». La sua salma verrà trasferita in Tunisia dove si terranno le esequie nei prossimi giorni.