Cai in lutto: è morto Gabriele Bianchi, socio storico di Bovisio Masciago e presidente generale fino al 2004

Giovedì pomeriggio è morto Gabriele Bianchi. Il suo nome è legato a doppio filo al Club Alpino Italiano: in Italia e non solo in Brianza, a Bovisio Masciago che era anche la sua sezione. Classe ’49, iscritto al Cai nel 1950, è stato presidente generale dal 1998 al 2004.
Gabriele Bianchi a Limbiate per un incontro sul K2
Gabriele Bianchi a Limbiate per un incontro sul K2 Fabio Cavallari

Giovedì pomeriggio è morto Gabriele Bianchi. Il suo nome è legato a doppio filo al Club Alpino Italiano: in Italia e non solo in Brianza, a Bovisio Masciago che era anche la sua Sezione, quella con la S maiuscola. Nato a Desio nel 1949 e residente fin dalla nascita in città, da sempre scherzava sul come il papà Claudio lo avesse iscritto al Club ancora in fasce, nel 1950, dicendo che sulla tessera la sua foto fosse un’ecografia.

Socio della sezione di Desio prima, e di Bovisio Masciago fin dalla sua fondazione nel 1966, era profondamente innamorato delle Terre Alte, di quel luogo che definiva sempre “la strada che porta alla soglia dello stupore”.

Dopo aver svolto il servizio di leva negli Alpini (1971/1972) ricoprì il grado di presidente sezionale dal 1976 al 1986, quello di presidente della commissione intersezionale scuole di alpinismo e sci alpinismo “Valle del Seveso” dal 1979 al 1988. Fu anche componente del Comitato di coordinamento delle sezioni lombarde dal 1983 al 1986 e dal 1990 al 1993. Nel 1983 viene nominato presidente della commissione regionale lombarda delle scuole di sci alpinismo (ruolo che copre fino al 1987), poi viceconsigliere centrale, dal 1984 al 1990, vicesegretario generale dal 1986 al 1988, segretario generale dal 1988 al 1990, vicepresidente generale dal 1991 al 1997 e, domenica 17 maggio 1998, al teatro Ariston di Mantova durante l’Assemblea generale dei soci viene nominato presidente nazionale, massima carica del sodalizio, che ricopre fino al 2004.

Attivo, mai avaro di storie e animato da incondizionato amore per la sua sezione (di cui il papà era tra i fondatori), è stato anche presidente del coro Cai di Bovisio Masciago e coordinatore della struttura operativa del Cai dedicata alla “coralità”. Socio onorario del Cai dal 2019. Credeva fortemente nel principio della sussidiarietà. Orgogliosissimo della sede, Palazzina dello sport, in via Venezia, era solito approcciarsi ai giovani in due modi, che forse in fondo lo rappresentano: le rocce sul camino della sezione, che descriveva in un viaggio che unisce tutte le Alpi, e le storie e gli insegnamenti dei “grandi vecchi”, a cui ora si è unito.

“La sua dedizione al Cai nell’arco di un’intera vita, le cariche ricoperte fino alla presidenza generale e l’esempio di coraggio di questi ultimi anni, in cui la malattia ne aveva, semmai, rafforzato ulteriormente l’entusiasmo, rendono ancor più grave la nostra perdita”, ha commentato il presidente generale del Club alpino, il giussanese Vincenzo Torti.

Funerali sabato 25 gennaio alle 15 nella parrocchia San Pancrazio a Bovisio Masciago, in piazza Sant’Anselmo IV.