Bellusco, il Tar affonda l’ordinanza Sì alle slot machine attive di notte

L’ordinanza del Comune di Bellusco che impone lo stop alle sale giochi e scommesse dalla mezzanotte alle dieci del mattino non è legittima: è quanto hanno deciso con sentenza i giudici della prima sezione del Tar Lombardia, accogliendo il ricorso del titolare di una sala giochi che chiedeva di poter offrire gioco fino all’una di notte.
Il sindaco di Bellusco, Roberto Invernizzi
Il sindaco di Bellusco, Roberto Invernizzi

Continua il contenzioso legale in Lombardia fra amministrazioni locali e titolari di sale giochi e scommesse, nonostante la legge regionale che ha introdotto misure di contrasto al gioco, come delle distanze minime da luoghi sensibili, come chiese, scuole e ospedali, per poter aprire una sala.

L’ordinanza del Comune di Bellusco che impone lo stop alle sale giochi e scommesse dalla mezzanotte alle dieci del mattino non è legittima: è quanto hanno deciso con sentenza i giudici della prima sezione del Tar Lombardia, accogliendo il ricorso del titolare di una sala giochi che chiedeva di poter offrire gioco fino all’una di notte. Troppo generica – secondo i giudici del Tar lombardo – la motivazione dell’ordinanza comunale che aveva come scopo “contenere i rischi connessi alla moltiplicazione delle offerte, delle occasioni e dei centri di intrattenimento aventi a oggetto il gioco d’azzardo”.

Una decisione simile era stata presa di recente sempre dalla prima sezione del Tar Lombardia, in merito a un’ordinanza sugli orari del Comune di Milano. Le amministrazioni comunali hanno il diritto di limitare la liberalizzazione degli orari, ma solo quando il danno a interessi pubblici superiori (sicurezza, libertà, dignità umana, utilità sociale e salute) vengono individuati in maniera specifica e non “aprioristicamente e senza dimostrazione alcuna”.