Asst Monza, operativo l’infermiere di famiglia e di comunità

È diventato operativo da qualche giorno nell’ambito dell’Asst Monza il Servizio dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità (IdFC). Sono cinque i pazienti fragili presi in carico per primi, come funziona il servizio.
Infermiere di famiglia - foto rawpixel.com/it.freepik.com
Infermiere di famiglia – foto rawpixel.com/it.freepik.com

Infermieri di famiglia per il territorio. È diventato operativo da qualche giorno il Servizio dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità (IdFC), il professionista che riveste il ruolo di collegamento tra la persona assistita e la sua famiglia, in sinergia con il medico di medicina generale e gli operatori della rete ospedaliera e territoriale. Il servizio prevede, nel contesto di vita quotidiana della persona presa in carico, lo svolgimento di interventi personalizzati, il rafforzamento dell’aderenza terapeutica e il monitoraggio dello stato di salute mediante visite domiciliari, con l’obiettivo di evitare il ricorso improprio al pronto soccorso o a nuovi ricoveri.

Gli infermieri di famiglia e di comunità agiscono nell’ambito di competenza dell’Asst di Monza (Monza, Brugherio, Villasanta), otto ore al giorno, dal lunedì al venerdì. Cinque, finora, sono i pazienti “fragili” presi in carico in collaborazione con il loro medico di medicina generale.

In questa prima fase di attuazione del progetto, il paziente viene segnalato all’IdFC attraverso il servizio ospedaliero di dimissioni protette per l’attivazione dell’assistenza al domicilio. La valutazione, in reparto, dell’IdFC dà quindi avvio alla procedura. Il medico di medicina generale viene, quindi, informato della volontà dell’IdFC di prendere in carico il suo paziente e gli viene offerta la collaborazione nella gestione.
Successivamente, l’infermiere effettua una prima valutazione al domicilio svolgendo anche un colloquio conoscitivo con la rete familiare del paziente, a seguito del quale vengono identificati gli interventi più appropriati. In una fase successiva si prospetta che il servizio possa essere attivato direttamente anche medico di medicina generale, facendolo partire a livello territoriale.

Secondo il direttore generale dell’Asst Monza Mario Alparone: “Questo nuovo modello assistenziale di tipo infermieristico ha una valenza professionale importante in quanto consentirà alla persona “fragile” di essere assistita con continuità al proprio domicilio, e agli IdFC di esercitare la professione sul territorio, in una delle sue forme più avanzate e moderne. Questo nuovo modello organizzativo si inserisce nell’attuale contesto caratterizzato da un invecchiamento progressivo della popolazione che genera fragilità e cronicità, così come da una esperienza epidemica, ancora presente, che ha evidenziato l’importanza delle cure primarie territoriali”.