Albiate: il presepe in sughero che parla della pandemia sul podio del concorso della Fom

C’è l’opera frutto dell’ingegno di un nonno di Albiate e dell’amore dei suoi nipotini sul secondo gradino del podio allo storico concorso presepi indetto dalla Fom.
Albiate presepe
Albiate presepe Elisabetta Pioltelli

Un’opera frutto dell’ingegno di un nonno di Albiate, abile e appassionato artista, e dell’amore dei suoi nipotini che hanno seguito passo passo la realizzazione di un presepe così particolare da meritare il secondo posto allo storico concorso presepi indetto dalla Fom.

La famiglia ha dato forma a un presepe costruito interamente con tappi di sughero di bottiglie tagliati e lavorati a mano. E che contiene anche riferimenti espliciti alla pandemia. Un lavoro certosino, particolare, tra antico e moderno, che ha consentito alla famiglia Villa (papà Aldo coadiuvato dai nipoti di Elisabetta, Vanessa, Arianna e il piccolo Christian) di meritare l’ambito secondo posto (categoria famiglie con minori) al concorso presepi della Fom (Fondazione Oratori Milanesi) per la Città e la Diocesi di Milano.

La natività segnata dalla stella cometa si trova sotto l’Arco dei Gavi dove, seguendo la stella, sono giunti i Re Magi e i pastori al cospetto di Gesù il Salvatore, per adorarlo. L’arena, che è un anfiteatro romano, come si evince dai due centurioni situati l’ingresso, si trova sul lato sinistro del presepe ed all’interno è in allestimento un’opera teatrale senza spettatori, per raffigurare la situazione attuale causata dal Covid-19, anche per questo le statue sono distanziate di un metro l’una dall’altra.

Un simbolismo che non è sfuggito alla giuria dello storico concorso presepi diocesano che ha assegnato il premio (una pergamena ed una targa personalizzata inviate via posta) all’autore di Albiate.