A Monza sta per arrivare il regolamento per gli artisti di strada

Ci stanno lavorando da più di un anno, ora il regolamento per le esibizioni degli artisti di strada sta per arrivare in consiglio. Ed è la prima delibera di iniziativa consiliare nella storia del Comune di Monza.
Sta per arrivare il regolamento per le esibizioni degli artisti di strada a Monza
Sta per arrivare il regolamento per le esibizioni degli artisti di strada a Monza FABRIZIO RADAELLI

Ci stanno lavorando da più di un anno e ora il regolamento per le esibizioni degli artisti di strada sta per arrivare in consiglio. È l’impegno di Alessandro Gerosa (Sel), Elio Bindi (Pd) e Paolo Piffer (Gruppo Misto) per acrobati, giocolieri, equilibristi, contorsionisti, cantastorie, attori in strada, clowns, statue viventi, mimi, fachiri, mangiafuoco, burattinai, danzatori, musicisti, onemanband, street-band e madonnari che vorranno esibirsi a Monza.

Secondo la proposta di delibera, verranno messe a disposizione non meno di 20 aree all’interno del centro storico per le esibizioni degli artisti che potranno occupare 2 metri quadri di suolo pubblico, senza pagare la relativa tassa. In ogni caso la superficie a disposizione degli artisti di strada può andare da 1 a 6 metri quadrati. Sarà consentito l’uso di piccoli impianti di amplificazione alimentati a batteria, purché «le emissioni sonore non risultino arrecare pregiudizio alla quiete pubblica» si dice nel regolamento.

L’attività dell’arte in strada esercitata al di fuori del centro storico, con un’occupazione non superiore ai 2 metri quadri, non deve comunque avere una durata superiore alle 3 ore.

È la prima delibera di iniziativa consiliare nella storia del Comune di Monza. È infatti il gruppo di consiglieri comunali ad aver avviato un tavolo di confronto con gli artisti per la regolamentazione delle esibizioni artistiche e musicali in città e ad aver prodotto, con la supervisione dell’assessore alle Attività produttive Carlo Abbà, la delibera che verrà portata in aula.

Si tratta del primo caso di delibera di iniziativa consiliare, strumento che è stato reso possibile con la recente modifica al testo unico degli enti locali del 2001. Prima di allora, infatti, le delibere potevano essere proposte soltanto dalla giunta.