La vittoria con la Sampdoria ha messo in mostra un Monza sempre più saldo su alcuni dettami tattici. Primo e principale, il gioco si sviluppa quasi sempre sul lato sinistro per attirare gli avversari in una determinata zona di campo dove vengono disposte le indubbie qualità tecniche dell’undici di Palladino per poi ribaltare velocemente il lato e cercare di aggredire l’area.
Ma c’è un altro aspetto del lavoro del nuovo allenatore che meriterebbe di essere menzionato, la ricerca delle linee di passaggio nel possesso in uscita dall’area di rigore. Andando con ordine.
Serie A, il punto tattico: il disegno dei gol
Il primo gol è l’esempio più classico che si possa fare, è anche la prima vera manovra della partita, ma non è frutto della casualità perché nel corso dei novanta minuti di gioco si è notata chiaramente la propensione dei biancorossi nella ricerca del lato mancino del campo.
Lo sviluppo parte da un recupero a centrocampo. Non si aspetta nulla, non si attende la risalita della squadra, si dà direttamente la palla a Caprari molto vicino alla linea laterale del campo, sull’out di sinistra, nella metà campo avversaria, pronto a puntare la trequarti. Perché? Perché l’ex giocatore del Verona, ma anche della Sampdoria, si trova particolarmente a suo agio in questa situazione di gioco ed in questa posizione e può sfruttare a piacere le proprie caratteristiche di regista offensivo laterale.
Serie A, il punto tattico: le opzioni e le qualità di Ciurria
Le opzioni sono diverse: può risalire il campo per l’azione personale, può aspettare la sovrapposizione di Carlos Augusto per andare a giocare a due verso il vertice dell’area, può dialogare con Sensi e Pessina per sviluppare la manovra centralmente oppure può cercare la profondità per i movimenti ficcanti di Mota Carvalho. Nella particolare occasione barrare l’opzione C. Caprari scarica a Sensi che cambia completamente lato per l’inserimento dell’accorrente Ciurria che di testa mette in porta Pessina bravo nel frattempo ad aggredire l’area. Bello. E si vedrà numerose altre volte durante la partita, visto che anche gli altri due gol arrivano in situazioni simili.
In questo sviluppo dell’azione tornano utili le qualità di Ciurria: non è un esterno tutta fascia ma difensivamente si adatta e poi con il talento offensivo completa il pacchetto. Due assist in due partite da titolare in Serie A.
Serie A, il punto tattico: lo sviluppo dal basso
Punto secondo, lo sviluppo dal basso. Termine usato e abusato, quasi fosse una moda, è per molte squadre l’unica opportunità di creare gioco. Il Monza lo evita quando Di Gregorio ha la palla in mano e può lanciare direttamente le punte, ma lo utilizza ad esempio quando il recupero del possesso avviene negli ultimi venti metri oppure quando si riparte dalla rimessa dal fondo. Cosa cambia rispetto alle precedenti versioni: innanzitutto non sono più gli esterni a ricevere sulla riga laterale, andando subito in crisi per mancanza di spazio e di soluzioni che non siano ricacciarla indietro, ma il possesso è gestito dai braccetti se non direttamente dal centrale e la prima opzione è sempre e comunque Rovella che, con movimento e fisicità, offre un validissimo punto d’uscita.
Serie A, il punto tattico: Sensi, Pessina e Caprari
Il resto lo fanno la tecnica di Sensi e la disponibilità di Pessina e Caprari ad abbassarsi in zone di campo in cui non vengono inseguiti dai diretti marcatori. Buone sensazioni dal Ferraris, che andranno assolutamente replicate nello scontro diretto salvezza con lo Spezia di domenica alle 15 all’U-Power Stadium.