Il conto alla rovescia è iniziato. Sabato 22 giugno alle 21 dall’Arengario prenderà il via la 53esima edizione della Monza-Resegone, la storica manifestazione podistica a squadre organizzata dalla Società alpinisti monzesi, sodalizio presieduto da Enrico Dell’Orto. Ben duecentoquarantuno le squadre partecipanti per un totale di settecentoventitre atleti. Le prime a prendere il via saranno le formazioni femminili, dodici squadre in tutto. Inaugureranno la manifestazione le “padrone di casa” ovvero le portacolori della Sam. Subito dopo partiranno le atlete della Cereda Calzature che i ben informati vedono tra le favorite malgrado l’assenza della fortissima Monica Casiraghi.
Esaurite le squadre rosa sarà la volta dei terzetti misti e poi toccherà alle formazioni tutte maschili.
Variegata la provenienza dei concorrenti a dimostrazione del fatto che la Monza-Resegone affascina anche chi non abita nei pressi della città di Teodolinda. A malincuore gli organizzatori hanno dovuto dire di no a numerose squadre che volevano cimentarsi su questo percorso che alterna la pianura alla montagna fino ad arrivare a 1.172 metri di altitudine (sul sito della Società alpinisti monzesi le informazioni sul percorso e sulle modifiche alla circolazione). Ma proprio per non creare disagi agli stessi concorrenti e alla viabilità ordinaria la Sam ha dovuto porre un limite alla pioggia di iscrizioni. In campo maschile i pronostici della vigilia puntano sulla vittoria della Mepa con un tempo sotto le tre ore e mezza. Ma, soprattutto in una gara come la Monza-Resegone, tutto può succedere.
«Ricordiamoci che qui si gareggia in tre – precisa il vice presidente della società Enrico Villa – ed è importante che l’intero terzetto viaggi in armonia e senza intoppi per nessuno. Un altro fattore importante è costituito dal tempo e dalle diverse condizioni climatiche lungo il percorso. Si può partire da Monza con un caldo torrido e trovare sulle rive dell’Adda un venticello insidioso che gela il sudore. E poi c’è il tratto montano, la salita verso la Capanna, che può riservare altre sorprese climatiche».