Gli atleti del Nuoto Club Seregno hanno vissuto martedì l’esperienza di un allenamento in acqua, guidato da un insegnante di eccezione. Al centro sportivo della Porada di Seregno, per uno degli appuntamenti inseriti nel cartellone della “Seregno Sport Week”, è arrivato infatti Filippo Magnini. L’ex nuotatore pesarese si è relazionato con spontaneità con i giovani presenti, cercando di regalare loro, per quanto possibile in un incontro durato lo spazio di qualche ora, indicazioni su come migliorare la tecnica di base nei vari stili. Apprezzata è stata la sua disponibilità a trecentosessanta gradi, che lo ha portato a firmare autografi ed a mettersi in posa per numerose fotografie.
Nuoto: Magnini batte Santambrogio in una gara improvvista sui 50 stile libero
Il momento principale della serata è stato, come forse era naturale, il faccia a faccia tra Magnini e Caterina Santambrogio, la tredicenne portacolori della società presieduta da Elisabetta Robecchi, reduce dalla fresca conquista di ben sette medaglie d’oro nella Coppa Comen giovanile a Cipro. I due si sono sfidati in un’improvvisata gara sui 50 stile libero, che naturalmente ha visto Magnini imporsi. «Non ho voluto farti vincere -ha commentato il prim’attore della scena, rivolto all’emozionata collega-. Vincerai tra qualche anno, quando sarai ancora più forte di oggi».
Nuoto: la soddisfazione di Elisabetta Robecchi e di Alberto Rossi
Soddisfatta è apparsa Elisabetta Robecchi, presidente del Nuoto Club Seregno: «Questa è una gioia che i ragazzi meritavano, dopo un anno di sacrifici. Come la meritavano le loro famiglie, che hanno condiviso i sacrifici che cinque allenamenti settimanali e le gare comportano. Magnini si è dimostrato molto disponibile da subito: si vede che ama stare in piscina e che ama stare con i giovani». Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco Alberto Rossi: «I ragazzi tra 30 anni ricorderanno senza dubbio questa serata. Per loro è stata un’occasione unica, mentre per la “Seregno Sport Week” è stato uno degli appuntamenti più importanti. Il cartellone non lo abbiamo fatto noi come amministrazione comunale, ma le società, che dopo un biennio di stop non vedevano l’ora di ricominciare».