Monza: Premio Panathlon a Gianni Bugno a 30 anni dalla vittoria del Mondiale

Il riconoscimento del Panathlon Monza e Brianza al campione di ciclismo che tre decenni fa ha vinto il titolo a Benidorm.
Gianni Bugno premiato dal Panathlon Monza e Brianza a 30 anni dal titolo mondiale
Gianni Bugno premiato dal Panathlon Monza e Brianza a 30 anni dal titolo mondiale Fabrizio Radaelli

Una serata dedicata al grande ciclismo. Ai campioni del passato e alle promesse per il futuro. Il Panathlon Monza Brianza e il Pedale Monzese, tra ricordi, aneddoti e simpatiche curiosità, hanno voluto premiare giovedì sera all’Hotel de la Ville di Monza personaggi che hanno lasciato il segno sulle strade del mondo, in sella alla loro bici.

Il riconoscimento più prestigioso, il Premio Panathlon International alla carriera sportiva, è stato assegnato a Gianni Bugno, a trent’anni dalla conquista del suo secondo titolo mondiale a Benidorm, in Spagna. A tracciare un ritratto del campionissimo monzese, schivo e di poche parole, si sono alternati giornalisti, manager ciclistici, ex atleti.

Premio Panathlon a Bugno: tutti i presenti

C’erano, tra gli altri, Giuseppe Figini, organizzatore del Giro d’Italia femminile, Stefano Pedrinazzi, presidente del comitato lombardo della Federazione ciclismo, Ernesto Colnago, classe 1932, nativo di Cambiago, fondatore dell’omonima azienda che ha voluto essere presente, anche a costo di uscire la sera (“alla mia età non esco più ma stimo tanto Gianni come atleta e come uomo e non potevo mancare”), Gianluigi Stanga, Claudio Corti e Vittorio Algeri, che hanno guidato Bugno verso numerosi successi, il “collega” Guido Bontempi, l’autista del pullman della nazionale Giacomo Carminati che ha rimarcato la passione del campione per gli autobus: “Se non tenevo ben nascoste le chiavi c’era il rischio che Gianni si mettesse alla guida del mezzo”.

Premio Panathlon a Bugno e il “complice” Perini

A Giancarlo Perini, colui che ha lanciato Bugno verso il secondo successo mondiale, è stato attribuito dal Panathlon il Premio “Complice del Successo”. “Quel giorno non sono servite tante parole-ha affermato-sono state le gambe di Gianni a parlare. Io ho solo iniziato la torta. Lui l’ha guarnita portandosi a casa il successo”.  Il campione monzese, stuzzicato dal cerimoniere, il giornalista Pier Augusto Stagi, ha raccontato alcuni momenti salienti della sua carriera. Gli inizi con i Ciclisti Monzesi (“Nazzareno Cazzaniga mi ha scoperto mentre andavo in bicicletta per strada e mi ha portato in società. La Ciclisti era rivale del Pedale, ma è bello che sia proprio il Pedale insieme al Panathlon a festeggiarmi“), la rivalità con Maurizio Fondriest, la mancata vittoria al Giro di Lombardia e il ricordo del suo curioso soprannome.

Bugno e gli altri premiati dal Pantahlon Monza

“I giornalisti mi hanno soprannominato “Vedremo”. Ma che cosa dovevo rispondere a domande del tipo: vincerai tu domani? Se non vedremo”. Stagi ha rimarcato l’umiltà di un campione, Gianni Bugno, che fin da ragazzo amava vincere ma non ostentare. “I suoi genitori esponevano nel loro negozio le coppe e i trofei di Gianni, ma lui quando li vedeva si arrabbiava tantissimo”. Nel corso della serata sono stati premiati anche il giornalista Giuseppe Figini con il riconoscimento dedicato alla penna monzese Mario Fossati a cent’anni dalla nascita, e il giovanissimo atleta sevesino Matteo Fiorini, campione Europeo e Mondiale su pista. A Federico Gelosa, presidente del Panathlon e del Pedale Monzese, è stato consegnato un premio speciale per il suo impegno.