Un pareggio che fa male, che fa soffrire i tifosi allo stadio e a casa e che si ripercuote anche sulle dichiarazioni post partita. Apre la conferenza Turati: «Il rimpianto più grande è il gol di bonny. Non siamo riusciti a tenerla fino alla fine. In ogni caso non direi fine delle speranze, fino a che non lo dirà la matematica. In questi ultime due partite abbiamo dimostrato che non abbiamo mollato. In questo mondo se ne sono viste di tutti i colori e possiamo ancora crederci. Anche se contano solo i risultati e se non arrivano è tutto più pesante. Noi dobbiamo solo pensare a dare il massimo fino in fondo. Difficile trovare delle spiegazioni per questa stagione. Mi dispiace soprattutto per i compagni, perché non ce lo meritiamo».
Nesta: “Peccato vero, eravamo in controllo”
Non meno amaro il commento di Nesta: «Avevamo un solo risultato, se avessimo vinto saremmo andati a -7. Dobbiamo rimanere uniti e convinti, perché non si sa mai. Peccato per oggi, perché la gara si era messa bene e anche in controllo. Tra quelle con avversarie di media-bassa classifica è stata la migliore». Il gol subito però rispecchia l’intera stagione, puniti al primo errore, al primo dubbio. Ancorché un dubbio pesante e fatale. «Quando prendi gol all’84’ non puoi digerirla la bene. Ci sono stati vari errori: prima cosa potevamo gestire meglio il possesso, poi Pedro ha faticato nella rincorsa e alla fine con Lekovic potevamo mandarlo verso l’esterno più che dentro il campo. Per il resto della partita ci è mancata la giocata, l’ultimo dettaglio». Un problema anche i cambi, che oggi non hanno dato l’impulso giusto. «Lekovic? Mi hanno chiesto il cambio Birindelli, Bianco e Kiryakopoulos. Questa è la rosa e questi i cambi. Alcuni alla fine erano sfiniti, quelli che giocano sempre e da sempre».
Il futuro prossimo è buio
Con una vittoria, il Monza avrebbe ritrovato spinta e morale, forse anche un po’ di classifica. Così rimane condannato ad una lenta agonia: «L’atteggiamento sarà sempre quello di provare a vincere le partite», ammonisce Nesta, «è l’unico modo che conosco per fare questa professione. Con serietà, rispetto di chi viene e chi mi paga. Non accetterò mai di fare brutte figure. Garantisco io l’impegno di tutti, la matematica ancora non ci condanna». La matematica no, ma la classifica è chiara: a nove partite dalla fine, dieci punti da recuperare proprio sul Parma. Dopo la sosta per le nazionali di settimana prossima, ci saranno Cagliari, Como e Venezia, per provare a rendere la retrocessione meno amara e dare qualche soddisfazione in più ai tifosi che in un anno hanno visto vincere il Monza all’U-Power Stadium solamente una volta.