Monza, Alberto Crippa traccia un bilancio al termine del Gran Premio d’Italia

Il fotografo ufficiale della Ferrari si mostra soddisfatto, grazie al podio conquistato da Carlos Sainz, e racconta la sua emozione per il parco devastato dal maltempo
Alberto Crippa

Un giorno nella vita di un fotografo di Formula 1. Alberto Crippa, da 26 anni fotografo ufficiale del Cavallino Rampante nonché brianzolo doc, racconta al Cittadino l’ultima giornata in pista, culminata nella miglior maniera possibile: il podio di Carlos Sainz.

Alberto, un bilancio sulla giornata di oggi, domenica 3 settembre?

«Sono contento, sia lavorativamente parlando che per Sainz. È tutto il weekend che Carlos va forte e se l’è meritato. L’ho incontrato proprio poco fa e gli ho detto che deve stare tranquillo con la coscienza perché ha dato tutto quello che aveva da dare. Sono contento per la Marea Rossa, alla fine, rispetto al venerdì, i tifosi sono arrivati. A prescindere dal risultato penso che la gente sia stata contenta».

Ti ho visto al muretto box, sei stato tutto il tempo al pit wall o hai avuto diverse postazioni?

«No, ho iniziato stando in griglia. Ho fotografato il passaggio delle Frecce Tricolori, Giorgia Meloni, i vip che c’erano, poi da lì di corsa giù dalla prima variante perché in dieci minuti sarebbe dovuta partire la gara. Sono rimasto lì cinque-sei giri poi sono andato al muretto box per riprendere i pit stop e sono rimato lì fino alla fine. Per il post gara, grazie ad una scala che Ferrari mi mette sempre a disposizione sono riuscito a immortalare il momento delle premiazioni. Stando per terra sarebbe stato molto difficile. Il podio a sbalzo è bellissimo dal punto di vista televisivo, ma molto penalizzante per noi fotografi. Tra scala e rialzo del muretto sarò stato a più di tre metri d’altezza e sono risuscito a scattare».

Formula 1: l’emozione per il parco devastato dal maltempo

Alberto Crippa, fotografo ufficiale della Ferrari

Cosa hai pensato questo weekend quando sei arrivato in una Monza decimata dagli alberi, che emozioni ti ha suscitato questo cambiamento di panorama?

«Il 24 luglio quando è successo io ero in Belgio e ho incontrato una delegazione italiana che mi ha raccontato, ma non mi sarei mai immaginato. Mercoledì quando ho fatto la classica ispezione delle location in autodromo ci sono rimasto male: quando sono arrivato alla seconda variante mi sembrava di essere sulla luna. Un paesaggio lunare: non c’erano più alberi, davvero irriconoscibile. Appunto sapevo che erano caduti tanti alberi ma mai più avrei pensato che fosse così. Ci sono rimasto».

Un bilancio del weekend? Com’è tornare a casa dopo tanti chilometri camminati con l’attrezzatura pesante e sotto il sole?

«A prescindere dai chili e dal sole il weekend è andato davvero bene. Abbiamo centrato tutti i target che potevamo centrare, è stato molto soddisfacente grazie anche al lavoro della mia squadra … Loro dicono che sono un po’ pesante ma alla fine siamo tutti contenti».