«Forza Chris, l’Inter e tutti gli interisti sono con te!». Si conclude così la lettera pubblicata dall’Inter sul proprio sito per Christian Eriksen. «Non sono stati giorni normali, quelli che abbiamo contato da sabato, da quei momenti che ci sono parsi così lunghi e senza senso, da quello che volevamo fosse solo un brutto sogno. Per fortuna, dagli incubi, anche i più brutti, ci si sveglia – scrive la società nerazzurra – Nel silenzio rispettoso di questi giorni abbiamo condensato tutti i nostri pensieri, le nostre preghiere, anche i sospiri: quelli di sollievo, per le foto e i comunicati arrivati da un luogo che fino a qualche giorno fa non conoscevamo, il Rigshospitalet di Copenaghen. Martedì mattina il momento più bello: una foto, un sorriso, un pollice alzato. E un messaggio liberatorio: ’Ciao a tutti, grazie mille per i vostri messaggi da tutto il mondo. Significano molto per me e la mia famiglia. Sto benè. Eccolo, Christian Eriksen».
«Venerdì un altro passo – prosegue la lettera – l’operazione, le dimissioni e la visita ai compagni di nazionale: ’È stato incredibile vedere la quantità di messaggi che mi avete dedicato. L’operazione è andata bene e considerate le circostanze sto bene. È stato bellissimo rivedere i miei compagni dopo la grande partita giocata ieri sera, ovviamente farò il tifo per loro lunedì contro la Russià. Non abbiamo smesso nemmeno per un istante di dedicare i nostri pensieri a Christian, rispettando in silenzio un momento così delicato e personale. Allo stesso tempo, però, le manifestazioni d’affetto sono state tante, belle, spontanee. Mentre sabato a Copenhagen ricominciava la partita tra Danimarca e Finlandia, Romelu Lukaku e Achraf Hakimi scendevano in campo con Belgio e Marocco, dedicando i loro gol proprio a Eriksen. Quel ’Chris, I love yoù urlato da Romelu alle telecamere è un messaggio che è rimbalzato in ogni dove. Omaggi che hanno toccato tutti gli angoli del mondo, fino alla Corea del Sud, ai gol di Son Heung-min, compagno di Christian ai tempi del Tottenham».
«I brividi di paura si sono trasformati in sollievo, in queste giornate – conclude l’Inter – E in commozione: l’enorme maglia numero 10 mostrata prima di Danimarca-Belgio, in quello stesso stadio di sabato. Il gioco fermato al minuto 10, l’applauso generale di tifosi e giocatori in campo, compreso Romelu Lukaku. Gli striscioni, le maglie mostrate dai tifosi, le nazionali tutte che hanno dedicato un pensiero al nostro numero 24. Tutti momenti che compongono l’abbraccio più forte e sentito per Christian Eriksen».