Chiusura delle frontiere per Ecclestone se non firma il contratto? È quel che aveva proposto, martedì a Expo, il presidente lombardo Roberto Maroni. La risposta di Bernie non si è fatta attendere. Prima dieci minuti di attesa nel motorhome. Poi un gesto destinato a far capire chi comanda, almeno durante la tre giorni del Gp. Ecclestone si avvicina a Maroni e gli allunga la mano sul petto. Solleva il pass del governatore e lo tiene tra le dita, lo osserva e poi domanda: “Questo chi te l’ha dato?”. Istanti di attesa, gelo, imbarazzo. Poi la stoccata di Ecclestone: “Io qui dentro”, intendendo il paddock di Monza, “ci entro senza pass”. A buon intenditore poche parole, insomma, nonostante Sticchi Damiani (Aci) avesse parlato di dialogo tra sordi. La conferma la dà, indirettamente, lo stesso Maroni.
Che uscendo dall’incontro con Ecclestone specificherà: “Avevo fatto una battuta, sperando in un po’ di humor”. Excusatio non petita cui ha fatto seguito una frase significativa: “Ecclestone è un osso duro”. Ecclestone del resto ha dimostrato anche uscendo dal motorhome e andando incontro alle decine di persone affollate al suo esterno, in attesa. Si è addentrato per qualche metro nel paddock, da solo, come raramente accade. Lasciando Maroni, Dell’Orto, Ferri, Sala e il giornalista della Gazzetta dello Sport, Pino Allievi, in attesa all’interno. Voleva Federico Bendinelli, Bernie Ecclestone, è l’ha trovato poco oltre. Con lui è rientrato, per riprendere la discussione. Alle sue condizioni.