Parole davvero profetiche quelle di Vincenzo Nibali, autentico guru di questo ciclismo sia per lo straordinario palmares (vittorioso in tutti e tre i grandi giri nazionali) sia per la lunga militanza nel plotone: “Il traguardo di Piancavallo inciderà molto di più della cronometro di Valdobbiadene”. Infatti su questa salita dove nel 1998 Marco Pantani gettò le basi per il suo straordinario trionfo, il Giro d’Italia numero 103 ha trovato i suoi veri protagonisti, ovvero il sempre più sorprendente Joao Almeida, che da tredici tappe sfoggia la maglia rosa e il ventinovenne olandese Wilco Kelderman che ha sferrato un violento attacco al ventiduenne portoghese mancando d’un soffio l’appuntamento con la vittoria di giornata e il primato.
A spegnergli il sorriso ci ha pensato un giovane inglese dal nome impronunciabile, Hart Tao Geoghegan, il solo che sia riuscito a tenere l’impressionante ritmo imposto da Jai Hindley, fedele gregario di Kelderman, che a una decina di chilometri dal traguardo ha fatto esplodere il gruppo. E ha anche disintegrato le grandi aspettative dei due italiani più attesi, Vincenzo Nibali e Domenico Pozzovivo, penalizzati dal cronometro ma pronti a riscattarsi in salita avendo entrambi riconosciute doti di scalatori.
Fino a quel punto a far da lepre è stato il generosissimo Rohan Dennis che dopo aver conteso al suo compagno di squadra Ganna la vittoria nella cronometro ha cercato di sorprendere il gruppo con una fuga da lontano scortato da una dozzina di coraggiosi tra cui De Gentd, Visconti e Vendrame. I grandi hanno bellamente ignorato i tre gran premi della montagna messi in programma prima di arrampicarsi sulla salita conclusiva.
Ne ha quindi beneficiato il maturo Giovanni Visconti che per festeggiare la sua quindicesima stagione da professionista ha conquistato la maglia di leader di re della montagna togliendola al portoghese Guerrero. Uno dopo l’altro i fuggitivi sono stati riagguantati dal gruppo, l’ultimo a cedere proprio Dennis e, nell’istante in cui veniva riassorbito i gregari di Kelderman hanno pigiato sull’acceleratore. Sono saltati subito Pozzovivo, Fuglsang, Nibali, Bilbao mentre Almeida si è difeso con grandissimo coraggio.
Mentre Geoghegan toglieva a Kelderman la vittoria di tappa e il relativo abbuono, il coraggioso portoghese riusciva a tagliare la linea bianca con un ritardo di soli 35” nei confronti dell’olandese che gli garantiva il mantenimento della preziosissima maglia. Come da previsione la classifica generale è stata rivoluzionata da questo arrivo in salita. Alle spalle di Joao c’è sempre Kelderman che ha ridotto il distacco a soli 15” mentre al terzo posto s’è issato lo straordinario Hindley che continua così a proteggere il proprio capitano. Nibali e Pozzovivo hanno un ritardo superiore ai 3’, sulla carta recuperabili, ma visto come sono andati in salita è bene non farsi grosse illusioni.
Lunedì 19 ottobre il Giro d’Italia si concede un’altra giornata di riposo. Gran lavoro per i medici per i soliti controlli anti Covid 19. Poi, neve permettendo, salite a gogò fino a sabato 24 ottobre.