George Russell conquista la vittoria in un Gran Premio del Belgio combattuto fino all’ultima chicane. È inaspettata doppietta per la Mercedes, con Lewis Hamilton che taglia il traguardo per soli 526 millesimi alle spalle del compagno di squadra e la McLaren di Oscar Piastri che chiude il podio, con a sua volta sei decimi di ritardo dal sette volte campione del mondo. Un finale in volata, con tre contendenti per la vittoria, ma non solo: anche la lotta per la quarta posizione, infatti, si è dimostrata accesa sino agli ultimi chilometri, con il ferrarista Charles Leclerc che è riuscito ad avere la meglio sul rivale Max Verstappen.
Formula 1: grande equilibrio fin dalla partenza del Gran Premio

Dopo un weekend dal meteo imprevedibile, il Gran Premio del Belgio scatta sotto al sole pomeridiano di Spa Francorchamps: 44 giri fatti di lotte e strategie. Con i dieci team schierati in pista su gomma media, fatta eccezione per la Ferrari #55 di Carlos Sainz e la Racing Bulls #3 di Daniel Ricciardo, rispettivamente su gomma dura e soft, saranno proprio i dieci gradi centigradi in più (rispetto alla prova più calda del weekend) a mischiare le carte in tavola nel corso della competizione. Schierato in griglia di partenza con il muso già rivolto verso l’avversario, Sergio Perez punta a sottrarre la prima posizione al poleman monegasco, esattamente come fece nell’edizione 2023 del Gran Premio del Belgio. Allo spegnimento dei semafori sarà tuttavia Leclerc ad avere la meglio sul messicano. La Red Bull #11 è infatti impegnata in una letterale bagarre “ruota a ruota” con la Mercedes di Hamilton, che in partenza dalla terza piazza, riesce in poche curve a conquistare la seconda posizione. Brutta partenza per Norris (originariamente quarto e dato come favorito del GP) che scivola dietro al compagno di squadra e alla Ferrari dell’amico Carlos Sainz. Al terzo giro Hamilton, in partenza già fedele scudiero del futuro compagno di squadra Charles Leclerc, attacca il monegasco conquistando provvisoriamente la leadership del Gran Premio, mentre l’altro iridato, Max Verstappen, in rimonta dall’undicesima posizione (dalla quale si era trovato costretto a partire data la penalità inferta per aver sostituito il motore endotermico) è già alle spalle di Norris, in bagarre con l’inglese per la settima posizione.
Formula 1: la Ferrari propone due differenti strategie per Sainz e Leclerc

Il primo pit stop arriva molto presto: la prima monoposto a rientrare ai box è la Haas di Nico Hulkenberg, che passa dalla gomma media alla gomma dura nel corso dell’ottavo giro. Con Verstappen e Russell che cercano l’undercut all’undicesimo giro (presto, ma comunque all’interno della finestra simulata da Pirelli per un Gran Premio su due soste) Sainz, partito con gomma dura cerca di restare in pista il più a lungo possibile, contemplando (brevemente) anche la strategia ad una sola sosta e conducendo (temporaneamente) la testa della corsa. Lo spagnolo, tuttavia, è richiamato ai box nel corso del ventesimo giro, dopo un notevole calo di prestazioni della mescola: si tratta comunque di un’ottima notizia per la Ferrari, che nella strategia differenziata tra il monegasco e lo spagnolo aveva come obiettivo quello di carpire la prestanza della gomma Hard, poco testata nel corso delle prove libere. Se nel corso del 22esimo giro, Perez dà il via, molto prematuramente, al secondo trenino di pit stop, Leclerc, rientrato per il secondo cambio gomme al giro 26, per rispondere alla finta di undercut di McLaren, si gioca la propria gara.
Formula 1: il coraggio premia la prestazione di Russell

Hamilton rientra dalla seconda sosta nuovamente davanti al monegasco, mentre Russell chiede via radio di restare fuori e provare a terminare la gara con una sola sosta, diventando automaticamente il leader del GP. Anche Piastri tenta l’overcut, scoprendo soltanto nel corso del 28esimo giro le vere carte di McLaren. L’australiano, infatti, benché poi costretto a rientrare, dimostrerà di essere in grado di emulare, con pneumatici già vecchi di 16 giri, le prestazioni di Leclerc, in pista con gomma fresca. Nel corso del trentaseiesimo giro, dopo un’ìmpari lotta con Piastri, sfuma per il monegasco del Cavallino, partito dalla pole position, il sogno del podio a Spa, mentre l’australiano si mette all’inseguimento di Hamilton e del leader Russell, nel mirino del proprio compagno di squadra. Dopo cinque giri dai distacchi irrisori, costantemente sotto al secondo, e 35 chilometri e 20 metri percorsi con il cuore in gola, le tre monoposto tagliano il traguardo in volata. Russell ed Hamilton firmano così la sessantesima doppietta Mercedes, con il giovane britannico che conquista la vittoria grazie al proprio coraggioso azzardo.