Anche quest’estate Laura Colnaghi Calissoni, donna dai nervi d’acciaio che abbina fatica e divertimento sia in alcune discipline sportive (soprattutto ciclismo e sci di fondo), come nel lavoro (è presidente del Gruppo Carvico Spa) e che nel 2017 è stata insignita del titolo di Cavaliere del lavoro dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha fatto parte del gruppo di quasi ottomila ciclisti -7964 per la precisione, di cui 7081 uomini e 883 donne- della Maratona dles Dolomites – Enel, giunta alla sua 38a edizione. Una maratona dedicata proprio alla Lüm, luce, e caratterizzata dai classici tre percorsi che si snodano sui passi dolomitici, parte imprescindibile della storia del ciclismo.
Ciclismo: Colnaghi Calissoni si impone tra le Master 70

Laura Colnaghi Calissoni (laureata in giurisprudenza, risiede in Aicurzio ed è tesserata al Gs I Camosci Seregno), come nelle passate edizioni, ha pedalato lungo i 55 chilometri della cosiddetta Sellaronda (dislivello di 1780 metri) per immergersi nel paesaggio incantato delle Dolomiti. E lo ha fatto con la proverbiale determinazione scalando, dopo la partenza dalla località La Villa (frazione del comune di Badia nel Trentino Alto Adige) i passi Campolongo, Pordoi, Sella e Gardena, per conquistare sul traguardo di Corvara il 28esimo posto nella categoria assoluta femminile, ma soprattutto il primo nel settore Master F70 dove, con il crono di 2h56’’39 (migliore di quasi un minuto rispetto a quello stampato la scorso anno), si è posizionata davanti alle olandesi Joke Rosier (4h20’’41,2) e Ketty Weeda (tempo 5h47’’57,8). Oltre al percorso classico di 55 chilometri, in questa maratona c’è quello medio di 106 chilometri e 3130 metri di dislivello e quello complessivo che si sviluppa su 138 chilometri e 4230 metri di dislivello. Un dato importante in questa edizione 2025 è relativo alla presenza femminile che, con le quasi mille partecipanti, rappresenta il 14% del totale. Un numero rilevante che va al di là delle cifre, a testimoniare come la bicicletta sia un ‘mezzo’ che annulla le distanze, induce all’uguaglianza e consente a chi la usa di sostenere ritmi più sostenibili.
Ciclismo: una passione che dura da 20 anni
La passione per la bici in Laura Colnaghi Calissoni è nata una ventina di anni fa. «A quei tempi praticavo lo sci nordico che ha una limitazione temporale ovvia. Ho così iniziato a fare sport aerobici d’estate quando non c’era la neve -ha spiegato-. Poter fare altre discipline di resistenza mi ha appassionata fin da subito. Ho così iniziato ad andare in bici apprezzando la possibilità di farlo con una certa semplicità, ritagliandomi, di volta in volta, tempi e spazi sempre più importanti».