Obiettivi opposti per le due compagini brianzole del monzese nel campionato femminile di serie C di calcio, girone A. Il FiammaMonza 1970, cerca conferma domenica 18, alle 15.30, allo stadio Astorre Torre di La Spezia. Le rossoblu brianzole hanno alle spalle un robusto 4-1 inflitto alle cagliaritane del Su Planu, al contrario le liguri sono reduci dalla sconfitta, col medesimo punteggio delle monzesi, nella trasferta di Vittuone. Tutta la rosa, col morale alto, è a disposizione di mister Salvatore Bifulco.
Serie C, FiammaMonza: “Serve la stessa mentalità”
“È un match impegnativo – ha dichiarato il ds Stefano Sesti – in quanto incontriamo una squadra che avrà il dente avvelenato dalla pesante sconfitta subita in avvio di torneo, probabilmente le bianconere hanno pagato lo scotto del debutto, perché conosco il valore delle liguri. Noi dovremo riuscire a mettere in campo la stessa mentalità di sette giorni fa sapendo per di più che giochiamo in campo avverso e questo conta molto. Le ragazze sono consapevoli dei loro mezzi e delle loro possibilità e sono molto cariche e con tanta voglia in corpo per riconfermarsi e aggiungere altri punti al traguardo salvezza”.
Serie C, Real Meda: caccia al riscatto
Chi, invece, è desideroso di cancellare l’inopinata e incredibile sconfitta della prima giornata a Pinerolo, è la Real Meda. Le ragazze di Tiziano Cappello hanno esaminato e discusso a fondo sulla sconfitta immeritata di 3-2 in Piemonte. Dopo essere state in vantaggio, forse troppo sicure, nel momento di rilassatezza si sono fatte sorprendere e superare.
Una sconfitta che non è piaciuta all’ambiente, tanto che le bianconere brianzole hanno promesso che domenica 18, alle 15.30, nella trasferta di Gallarate contro Azalee Solbiatese, faranno di tutto per riscattarsi. “È il minimo che possono fare- ha detto il ds Gianni Zaninello– perché contro le neroblu è da sempre un derby e come tutti i derby è incerto e aperto a tutti i risultati. Per di più noi dobbiamo sfatare un tabù che ci ha visto spesso uscire dalla gara con le pive nel sacco. È stato spiegato loro che non devono adattarsi all’avversario, ma lo devono aggradire e giocare con maggior intensità e ritmo, ma ancor più gestire meglio la palla. Non ci resta che incrociare le dita”.