Calcio, il Seregno non si iscrive all’Eccellenza e ricorrerà al Tar per riottenere la serie D

Su Facebook, la società ha comunicato la sua decisione, contestando il provvedimento del collegio di garanzia del Coni, che l'ha condannata alla retrocessione. Ma le perplessità non mancano...
Fabio Iurato, 57 anni, patron del Seregno dal gennaio del 2022

Il Seregno ha deciso di non iscriversi al campionato di Eccellenza, ma di ricorrere comunque al Tar del Lazio, per far valere le proprie ragioni e vedersi restituito il diritto a calcare i campi della serie D, dopo che il collegio di garanzia del Coni lo ha punito con la sconfitta a tavolino nel playout contro il Breno, condannandolo alla discesa nella categoria inferiore.

Calcio: la società non accetta la sentenza del Coni

La società ha affidato il proprio pensiero ad un comunicato, pubblicato lunedì 17 luglio, giorno di chiusura dei termini per l’iscrizione all’Eccellenza, sulla propria pagina di Facebook ufficiale: «In base all’ultima sentenza emessa dal Comitato olimpico nazionale italiano (C.O.N.I) comunichiamo la decisone di andare al Tar per difendere i nostri diritti di vittoria sul campo e mantenere la categoria di serie D. Le motivazioni per tale decisione sono: ci è stata riconosciuta la correttezza della posizione contrattuale del giocatore Dramane Konate in cinque ricorsi presentati dal Breno e quindi respinti da vari organi: – decisione n. 209/CSA/2022-2023 Corte Nazionale di Appello Federale; – dispositivo giudice sportivo del 14.05.2023; – dispositivo Tribunale Nazionale Federale Sez. Disciplinare n. 152/TFNSD-2022-2023; – dispositivo/0170/TFNSD-2022-2023 Registro procedimenti n. 0175/TFNSD/2022-2023; – decisione/0204/TFNSD-2022-2023 Registro procedimenti n. 0175/TFNSD/2022-2023. Parliamo quindi di Figc e Lnd. Il tutto in base a quello che dice il regolamento FIFA dei “technnical registrations”, ovverosia “quei tesseramenti che hanno carattere di estemporaneità e strumentalità ad un successivo tesseramento”. Ed anche in merito all’art. 95 comma 2 Noif, comunicato ufficiale n.238/A pubblicato il 26 giugno 2020, che dice che il limite dei tesseramenti è di 3 solo per i calciatori professionisti e che non c’è limite invece per i calciatori non professionisti, il limite c’è solo se il dilettante si tessera per una società professionistica, comunicato ufficiale n. 239/A pubblicato il 26 giugno 2020 -deroga- ai soli calciatori professionisti. Quindi, pertanto che solamente il Comitato olimpico nazionale (C.O.N.I) ha considerato erronea la nostra posizione, senza averlo dibattuto in aula e non ascoltando la posizione della procura federale che respingeva l’ennesimo ricorso della società Breno, riteniamo che si possa configurare una valutazione errata e del tutto in buona fede del contratto del calciatore Dramane Konate, ma che rimane una decisone che noi non possiamo accettare».

Calcio: c’è piena fiducia nella giustizia

Da qui il passo successivo: «Abbiamo quindi deciso ulteriormente che non daremo a nessuno una via secondaria, quest’ultima comprende la decisione di non iscriverci in Eccellenza. Una decisione importante da parte nostra, che vuole far capire a chi prenderà la decisione al Tar che dovrà far pesare il fatto che una società storica come il Seregno che non più di un anno fa militava in Lega Pro, sosteneva per tale categoria adeguamenti ed investimenti importanti nelle infrastrutture dello stadio Ferruccio pari a 800mila euro che tuttora sta portando avanti ma che potranno sussistere solo con il mantenimento della categoria serie D. Ribadendo che ci siamo conquistati la salvezza sul campo e che cinque decisioni di giustizia sportiva ci hanno dato riscontro favorevole, stiamo aspettando le motivazioni del Coni, con le quali poi potremmo presenziare al Tar e avere la giustizia che meritiamo. Bisogna avere fede nella giustizia».

Calcio: il comunicato non affronta temi fondamentali

Leggendo il comunicato, le perplessità sono numerose. Detto che non è colpa del Tar del Lazio, della Figc o del Coni se soltanto nel maggio del 2022 il Seregno militava in serie C, categoria che poi ha dovuto abbandonare causa retrocessione sul campo, ci saremmo aspettati un riferimento al mancato pagamento delle mensilità arretrate ad atleti e tecnici, circostanza ostativa a norma di regolamento all’iscrizione in serie D. Senza considerare che la domanda di ammissione come non avente diritto alla stessa categoria è stata bocciata dalla Covisod, poiché presentava altre lacune importanti (visura camerale scaduta e, pare, mancato versamento della quota di iscrizione). Così, di fatto, la società ed il suo patron Fabio Iurato chiedono di iscriversi ad un campionato, quello appunto di serie D, ignorando che ad oggi non hanno le prerogative per poterlo fare. Di grazia, Iurato vuole spiegare, una volta per tutte, come intende portare avanti l’attività, se il Tar del Lazio gli desse ragione?