I risultati alimentano la voglia di fare sempre meglio. Così per il Monza la serie B appena conquistata non basta. Per Adriano Galliani, amministratore delegato della società brianzola, non c’è tempo per festeggiare la promozione.
«Proveremo ad andare in serie A nei prossimi 12 mesi, è l’obiettivo che ha dato il presidente Berlusconi – ha confermato ai microfoni di Radio Anch’io Sport Galliani, che in caso di successo sarebbe anche pronto a farsi a piedi dal Brianteo a San Siro: «Qualunque cosa per un ragazzino nato a Monza, tifosissimo dei colori biancorossi, co-proprietario del Monza, andato via e poi tornato. Sono pronto a fare qualsiasi fioretto». Ma i buoni propositi non bastano perché la concorrenza in B sarà spietata.
Un’altra neopromossa, la Reggina, sta per assicurarsi Jeremy Menez. «Ho parlato con lui, avrebbe avuto piacere di venire a Monza – rivela Galliani – ma ha un’età che non ci consente di poter pensare a lui o a qualche altro over. Abbiamo una squadra matura, che era quello che serviva per vincere il campionato, e ora la gran parte dei giocatori che possiamo prendere, per questioni di regolamento, devono essere nati dal ’97 in poi».
Ma per andare in A non basta solo il mercato. Il Monza è fermo da marzo e «questo è un grande problema. Per questo abbiamo deciso che ripartiremo l’1 luglio, anche se il campionato inizierà il 20 o 30 settembre. Faremo i tamponi e la squadra si allenerà e giocherà delle amichevoli, arriveremo a inizio campionato con gli stessi minuti delle altre squadre di B».
L’ad del Monza auspica infine che gli stadi tornino presto a ripopolarsi (”il mondo del calcio deve provare ad avere il pubblico, anche se ridotto, prima di settembre”), e anche se per la ripresa avrebbe visto meglio la soluzione dell’anno solare (”questa compressione poteva essere evitata”), riconosce: «Dobbiamo fare i complimenti a Gravina, senza la cui determinazione sarebbe finito tutto come in Francia, che è stata frettolosa e ha provocato danni ingenti».