Calcio, i tifosi del Seregno: «Le aziende salvino il team e Di Nunno dica cosa vuol fare»

Situazione tesa nell’ambiente del calcio di Seregno dopo le ripetute dichiarazioni d’addio del presidente Di Nunno. I tifosi chiedono chiarezza sul futuro della squadra e scrivono alle forze imprenditoriali del territorio per chiedere un impegno.
Seregno calcio
Seregno calcio Attilio Pozzi

Il Miami Bar di via San Carlo 30 è da qualche mese il ritrovo abituale della tifoseria organizzata del Seregno ogni mercoledì sera. L’appuntamento questa settimana è arrivato a poche ore di distanza dalla sconfitta in Coppa Italia contro l’OltrepoVoghera, che gli interessati hanno commentato con lo stesso interesse dedicato al futuro della società.

«Il presidente Paolo Di Nunno deve fare chiarezza – hanno spiegato Giorgio Ratti, Attilio Colombo, Omar Zappa e Gabriele Pirovano, accanto agli amici con cui dividono gioie e dolori dell’attività agonistica nella curva nord – Da troppo assistiamo alle sue sparate ed i dubbi su quel che sarà sono più che leciti».

I precedenti
Calcio, l’epifania riporta la serie D, Di Nunno: «A Seregno sono da solo» (gennaio 2016)

Calcio, i tifosi al presidente Di Nunno: «Prima Monza, poi Lecco: a Seregno manchi di rispetto» (ottobre 2015)

Video-intervista: il Seregno pareggia e Di Nunno si dimette (ottobre 2015)

L’analisi è quindi proseguita: «Noi ci siamo mossi per primi qualche giorno fa, con una mail che ha la finalità di risvegliare la passione di tanti in città. Ci rivolgiamo a tutti, in particolare a realtà imprenditoriali come l’Italsilva e la Carburatori Dell’Orto, che hanno la possibilità economica per supportare la società. Spiace, ad esempio, constatare come la Carburatori Dell’Orto esponga propri striscioni allo stadio Brianteo di Monza e non allo stadio Ferruccio di Seregno, ma qui sarebbe da comprendere se c’è stato un abboccamento con la nostra dirigenza che non è andato per il verso giusto o se sia stata una sua scelta, legittima per carità».
Ed ancora: «Abbiamo letto quello che ha dichiarato il sindaco Edoardo Mazza a Il Cittadino sabato scorso e, per questo, chiediamo che Di Nunno ufficializzi le sue intenzioni una volta per tutte. Occorre sapere fin da ora come vuole comportarsi.

«Da un po’, lui offende Seregno e la gente che vi abita e subito dopo, a ruota, i suoi collaboratori minimizzano e chiedono di fare finta di niente. Ma così non si costruisce nulla. Anzi, crediamo che la flessione recente della squadra un po’ abbia scontato questa situazione di incertezza, come crediamo che il fatto che dopo le partite il tecnico Rocco Cotroneo eviti quasi sempre il contatto con i giornalisti non dipenda dalla scaramanzia.

«A Lecco Cotroneo parlava sempre, a Seregno non vuole probabilmente incappare in uscite pesanti alla luce di quello che si sta verificando…».

La dose è stata infine rincarata ulteriormente: «Di Nunno si lamenta per l’esiguo numero di spettatori in tribuna, ma in alcune partite siamo arrivati anche al migliaio di persone. Sono state le sue esternazioni che poi hanno disamorato molti.

«Alcuni, anzi parecchi, dicono senza mezzi termini che preferirebbero fare la terza categoria senza di lui, piuttosto che la Lega Pro con lui. Ci rifletta e si domandi il perché. Dalla sparata di quest’estate, quando ha ventilato la fusione con il Monza, facendo inalberare due tifoserie, siamo arrivati alla trattativa fallita con il Como, senza dimenticare le voci di un approdo a Bari o Lecco.

«In mezzo per Seregno non c’è stata considerazione, ma solo insulti. Con i suoi predecessori i contrasti non sono mai mancati, ma nessuno di loro ha mai mancato di rispetto alla piazza ed alla sua storia.

«Adesso sia esplicito su cosa farà: noi vogliamo solo che il Seregno continui a calcare i campi. Con lui o senza».