Yamaha: Fim, sì a malincuoreMa le Rsu non firmano il lodo

Il prefetto ha chiesto a Yamaha e sindacato di rinunciare a far valere alcune delle proprie ragioni per giungere a una intesa. Fim Cisl e UST Cisl hanno dato la loro disponibilità. Le Rsu, però, non firmano il lodo.
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Lesmo – La questione Yamaha fa scendere in campo il prefetto di Monza e Brianza ma non sembra bastare. Giovedì si è tenuto un incontro in prefettura convocata dallo stesso Renato Saccone in accordo con il presidente della provincia Dario Allevi per far sottoscrivere un lodo a tutte le parti in causa. Il documento prevede un piano di incentivo alla ricollocazione. Il prefetto ha chiesto all’azienda e al sindacato di rinunciare a far valere alcune delle proprie ragioni per giungere ad una intesa. “Il testo non ci piace, ma a fronte di una situazione che sta perdurando da mesi e che non ha visto sino ad oggi nessuna via d’uscita, – ha affermato il sindacalista Gigi Redaelli – come Fim Cisl Brianza unitamente alla UST Cisl Brianza e con un forte senso di responsabilità, abbiamo dato la nostra disponibilità ad aderirvi.” Il lodo però non è stato firmato dalle Rsu. “Non siamo d’accordo – ha spiegato il delegato Angelo Caprotti – perché era stato chiesto a tutte le parti coinvolte di fare un passo indietro e Yamaha ha fatto un passo in avanti non mettendo un solo euro per noi lavoratori cassaintegrati. Il presidio andrà avanti lo stesso.”